No all’inceneritore nella Valle del Mela. Manifestazione a Milazzo 28 gennaio.
Un grande inceneritore in Valle del Mela e sui territori siciliani tanti altri piccoli inceneritori – chiamati in modo fraudolento centrali a biomassa o a biogas o gassificatori – e poi centrali di compostaggio anaerobico e ancora nuove discariche: senza alcuno scrupolo, infischiandosene delle loro stesse leggi – che sempre vengono piegate al loro volere e ai loro interessi – e contro gli abitanti dei territori e le amministrazioni comunali.
È un crimine che avvelena terra, acqua e cielo e che produce morti. Lo sanno tutti quelli che conservano un po’ di coscienza.
Lo Stato italiano promuove e finanzia questo crimine con sostanziosi incentivi, immancabilmente presi dalle nostre stesse tasche, mentre taglia le spese per l’assistenza, aumenta l’imposizione fiscale diretta e indiretta, promuove la più diffusa precarietà di lavoro e vita.
In questa situazione o ci si ribella o si diventa complici della devastazione sociale ed ambientale.
Opporsi allo Stato e ai ladroni che vogliono piegare i territori alla logica catastrofica di questo “modello di sviluppo” – che è sfruttamento integrale di terra, aria e acqua e tormento per la maggioranza della popolazione – è necessario e giusto.
L’unica opposizione reale all’arrogante dispotismo dei poteri centrali è oggi rappresentata dai movimenti che si ribellano, organizzano e lottano in difesa dei territori per riappropriarsi del proprio futuro e difendere la propria vita.
Sono questi movimenti, questi comitati e queste lotte a porre la questione politica del potere di decisione sui territori, a porre in termini nuovi la questione dell’autodeterminazione e dell’autogoverno e dell’indipendenza delle comunità territoriali.
Difendiamo i nostri territori
Creare 10 100 1000 comitati territoriali
È nella lotta che si costruiscono le nuove comunità