Contratto di servizio: lo scontro tra Comune e Amat rischiano di pagarlo i palermitani
Il Comune di Palermo sta per tagliare i contratti di servizio della azienda municipalizzata palermitana. La notizia fa tremare i lavoratori
No al taglio dei contratti
Il Comune di Palermo ha invitato in questi giorni i vertici dell’Amat – Azienda Municipalizzata Auto Trasporti – a sottoscrivere la decurtazione del 10% sul contratto di servizio. La decurtazione sembra essere stata decisa – partita dall’amministrazione comunale e avallata dal Consiglio – per un contenzioso sul pagamento di Tosap e Tari per le zone blu riservate al parcheggio degli autobus. Ma a pagarne le conseguenze saranno anche i dipendenti, che subiranno l’ennesimo ritardo nel pagamento degli stipendi.
La reazione del Comune alla volontà dell’azienda di non rispettare la direttiva è stata infatti quella di congelare le risorse della società, bloccando anche gli stipendi degli operai.
A pagarne le conseguenze sono sempre i lavoratori
La ragioneria ha bloccato l’emissione di una fattura da 3,7 milioni di euro, utile al pagamento degli stipendi degli operatori Amat.
«Questa situazione – affermano i sindacati – sta mettendo a rischio la sopravvivenza di una delle principali aziende municipalizzate della città, che gestisce un servizio fondamentale ed essenziale per i cittadini».
La diatriba si inserisce in un quadro finanziario di certo non favorevole per la città. Il Comune di Palermo è in predissesto e ciò non fa presagire nulla di buono sul fronte del futuro delle partecipate. La direttiva del Comune inciderà sui servizi erogati dall’azienda municipalizzati, gravando sui cittadini e sui lavoratori.
Ancora una volta si mettono a rischio stipendi e posti di lavoro; non si tratta soltanto di recare un danno ai conti Amat, ma di un colpo inferto direttamente alle famiglie palermitane e alla città intera. Lo scontro tra istituzioni locali e società ha come conseguenza naturale quella di gravare sulla pelle degli operai, gli stessi che la mattina si svegliano e sono in prima linea per offrire un servizio alla propria città e riuscire a portare il pane a tavola.
Questo è ciò che ha programmato Orlando Cascio da tempo e avvallato oggi,come riportato nell’articolo, dai consigliere che solo a parole (difficile rinnunciare a stipendio e gettoni di commissioni quindi,xke’ spiacciaccare il culo dalla sedia) sostenevano di sfiduciare il sindaco mentre invece,ci vanno a braccetto!