Rifiuti fuori dall’isola. Un altro flop del governo regionale
Continua l’emergenza rifiuti. A seguito di una riunione, tenutasi la scorsa settimana, tra i vertici dell’Assessorato regionale dei Servizi di pubblica utilità e le Srr di Catania, Messina e Siracusa è stato disposto il conferimento dei rifiuti fuori regione.
L’export della munnizza continua
Non c’è più posto per la spazzatura sull’isola. Dopo la scorsa riunione tra i vertici dell’assessorato regionale dei Servizi di pubblica utilità e delle Società per la Regolamentazione del servizio di gestione Rifiuti (Srr) di Catania, Messina e Siracusa, è stato ordinato il conferimento dei rifiuti fuori dalla Regione Siciliana.
Non è di sicuro la prima volta che non c’è spazio per la spazzatura sull’isola: questo significa che si entrerà in una nuova fase di export della munnizza. A pagarne le conseguenze sono sempre i siciliani, che potrebbero vedere aumentare i costi della Tari. Secondo l’esito della riunione tra i vertici, solo Il 35% dei rifiuti prodotti dai Comuni verrà conferito in Sicilia e l’eccedenza andrà spedita fuori.
La conseguenza potrebbe essere un innalzamento della tassa sui rifiuti per tutti i cittadini siciliani, oltre che un peso enorme per i bilanci comunali. Secondo un rapporto di Cittadinazattiva, nell’Isola si paga già una delle Tari più alte d’Italia: nel 2020, in Sicilia Orientale, si è pagato in media 504 euro a famiglia.
A noi resta la munnizza
In queste giorni la città di Catania si trova in difficoltà con strade stracolme di spazzatura, a causa delle restrizioni di conferimento dei rifiuti nella discarica di Lentini. L’unica discarica per i rifiuti indifferenziati al servizio della Sicilia Orientale, cioè quella della famosa Sicula Trasporti, a Lentini, negli scorsi mesi ha ridotto il conferimento a 600 tonnellate al giorno.
La situazione più preoccupante è stata registrata nella città etnea. Nell’arco degli ultimi mesi, oltre 1000 tonnellate di indifferenziata sono rimaste a marcire sul territorio per svariati giorni. Non sono tardate ad arrivare le proteste dei cittadini, che ieri notte hanno esposto degli striscioni sulle montagne di spazzatura in diversi quartieri. «Voi vi mangiate i soldi, a noi resta la munnizza» questo il testo di uno degli striscioni, chiaro riferimento all’inefficienza nella gestione dei rifiuti da parte delle istituzioni.
Il grande flop del governo regionale
Siamo a meno di un anno dalle prossime elezioni e l’unica soluzione messa sul piatto dal Presidente della Regione Nello Musumeci, per un problema che in campagna elettorale aveva promesso di risolvere, è stato il bando per la progettazione, costruzione e gestione di 2 inceneritori – pubblicato a giugno.
Insieme agli impianti di trattamento in programma dalle Srr, gli inceneritori comunque non risponderebbero alle necessità dei territori siciliani, non li libererebbero dalla schiavitù delle discariche – come dice Musumeci – e contribuirebbero alla devastazione già in atto dei nostri territori.