Catania Rialzati: centinaia in corteo fino al palazzo della Regione
Si sta tenendo adesso la manifestazione Catania Rialzati, indetta a poche ore dall’ultima grande alluvione che ha colpito la città etnea e provocato vittime e ingenti danni.
«Basta morti! Vogliamo la messa in sicurezza del territorio» – queste le parole d’ordine attraverso cui gli abitanti della città di Catania e tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’isola sono stati invitati a partecipare alla manifestazione, che partita da via Etnea, all’altezza di Piazza Stesicoro, ha raggiunto il palazzo della regione tanto caro a Musumeci.
I soldi pubblici per la messa in sicurezza del territorio
Centinaia di persone provenienti dai quartieri popolari del centro storico della città – i più colpiti dalla tempesta del 26 ottobre – piccoli commercianti, aderenti ad associazioni cittadine e comitati territoriali di altri comuni dell’isola, hanno dato vita a un breve ma partecipato corteo in cui si è tornato a chiedere con forza la messa in sicurezza del territorio. «Dobbiamo pretendere meno spreco di denaro pubblico in grandi opere inutili (ad esempio il progetto del Ponte sullo Stretto) e più opere di messa in sicurezza dei territori» affermano i manifestanti.
Farsi trovare pronti
Ma la pretesa di chi è in piazza comincia ad andare oltre. Da un lato, si chiede che gli abitanti delle città e dei piccoli comuni abbiano immediatamente a disposizione gli strumenti – economici e tecnici – per farsi trovare pronti durante l’avvento di calamità naturali come quelle che hanno investito la Sicilia orientale nelle ultime settimane e che sempre più frequentemente interesseranno i nostri territori.
Ribaltare il governo dei territori
Dall’altro, che venga messo in discussione una volta per tutte il modello di sviluppo imposto ai territori, l’insensato modo di procedere alla sua cementificazione, i modi sventurati con cui si pianificano le città che, come abbiamo avuto modo di vedere, così come sono diventano vere e proprie trappole per topi.
Era importante tornare in piazza, era importante alzare la testa e reagire al dolore per non fare dimenticare quanto accaduto, per pretendere ciò che spetta ai territori siciliani e ai loro abitanti. Territori impoveriti e abbandonati dalle stesse istituzioni che dovrebbero difenderli.