Palermo: il Fronte di lotta per la casa blocca uno sfratto
Va avanti la lotta per la casa a Palermo con l’ennesimo blocco di uno sfratto, da parte del Fronte di Lotta per la casa.
Stamattina alle porte dell’abitazione occupata, di via Corso Pisani 12, si sono presentati per l’ennesima volta gli ufficiali giudiziari per sfrattare le due famiglie che ormai da cinque anni vivono dentro l’edificio di proprietà del tribunale. Anche questa volta, la quarta, le famiglie con il Fronte di lotta per la casa sono riuscite a impedire che lo sfratto venisse portato a termine, costringendo l’ufficiale giudiziario a rinviarlo nuovamente. Dentro lo stabile le due famiglie con bambini molto piccoli, attraverso la pratica dell’occupazione, hanno trovato una soluzione al problema di non avere e non potersi permettere un tetto sulla testa. E non hanno intenzione di andarsene se le istituzioni non saranno in grado di proporre una soluzione alternativa.
Salvatore Genovese, del Fronte di Lotta per la casa, dichiara: «Grazie al nostro intervento anche questa volta il pericolo è stato scongiurato. La nostra primaria istanza è che cessino definitivamente sfratti e sgomberi perché è assolutamente ingiusto buttar fuori famiglie occupanti non in grado di pagare l’affitto senza che vi sia da parte delle istituzioni il minimo sforzo per risolvere alla base questa grave situazione».
Non è il primo sfratto che il Fronte di lotta per la casa riesce ed evitare e non sarà nemmeno l’ultimo. In una città in cui aumentano le percentuali di disoccupati e poveri e l’emergenza abitativa dilaga, la casa dovrebbe essere considerato un bene primario da garantire a tutti. Quando questo non avviene non possiamo meravigliarci se in molti casi come quello che raccontiamo oggi, per numerosissimi palermitani e palermitane la pratica dell’occupazione di casa è l’unico strumento che può permettere di avere un tetto sulla testa. E se in nome della legge le forze di polizia giudiziaria tentano di negare un diritto sociale e fondamentale, non possiamo meravigliarci che ci sia qualcuno pronto a difenderlo.