Palermo in piazza contro il carobollette. In migliaia in corteo verso Palazzo delle Aquile

Palermo in piazza contro il carobollette. In migliaia in corteo verso Palazzo delle Aquile
Continuano le proteste contro il progressivo aumento del costo della vita. Già da diverse settimane commercianti, gestori di piccole attività e cittadini stavano organizzando la mobilitazione contro carobollette e carovita. Dopo l’appuntamento di Mazara del Vallo della scorsa settimana – che ha visto in piazza più di 5000 persone – oggi è stato il turno di Palermo. Presenti i cittadini di Castelvetrano, Sciacca, Mazara del Vallo; ma anche abitanti dei piccoli comuni limitrofi della provincia di Palermo: Altofonte, Piana degli Albanesi, Santa Cristina, Bagheria, Santa Flavia e Porticello.

 

La Sicilia unita contro il carobollette

Nella prima mattinata, un corteo di auto dal Panificio Quartararo ha inondato Viale Regione Siciliana per arrivare a Piazza Castelnuovo – luogo del concentramento. «Che futuro avranno i nostri figli?» si legge nei cartelli in piazza. Il corteo è partito, alle ore 10, da Piazza Castelnuovo per incontrare il Sindaco di Palermo a Palazzo delle Aquile. In testa uno striscione con su scritto «STOP maxi profitti e speculazione. Non ci ruberete il futuro!», segno che i cittadini siciliani non vogliono piegarsi all’inflazione imposta sulle loro spalle.

«Scendiamo in piazza, insieme a tutti gli altri comuni della Sicilia, per lottare uniti ad altri lavoratori e famiglie per scongiurare la chiusura delle attività e la perdita di posti lavoro» dichiara Gioacchino Quartararo, promotore della manifestazione

Una volta raggiunto il Palazzo delle Aquile una delegazione è salita accolta dall’assessore alle attività produttive il quale ha detto che convocherà d’urgenza tutti i prefetti della Sicilia per applicare una moratoria che sostenga il pagamento delle bollette retroattive.

La battaglia del pane

Durante il corteo in Via Maqueda il corteo si è fermato a ricordare la Strage di Via Maqueda anche conosciuta come “Strage del pane” perché, oggi più che mai, è importante ricordare tutti i siciliani e siciliane che non si sono mai piegati al volere dello Stato italiano e hanno pagato con la vita la loro voglia di ribellarsi.

«Il carovita e l’aumento progressivo del costo dell’energia – infatti – è il frutto di speculazioni scellerate che ricadono sui lavoratori e disoccupati. Non possiamo più pagare il costo di questa crisi, adesso tocca costringere chi specula a tagliare gli oneri» dichiara Giovanni di Antudo Palermo.

Ogni giorno in Sicilia centinaia di attività chiudono i battenti, tra di loro anche diverse attività a conduzione familiare. Ma insieme a loro, anche centinaia di lavoratori rischiano di essere licenziati. Si espande la protesta, dunque, in tutta la città, unita dalla lotta contro le speculazioni e lo sfruttamento.


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