Allevatori siciliani in stato di agitazione.
Gli allevatori siciliani sono in stato di agitazione, da troppo tempo aspettano i pagamenti previsti dal Piano Sviluppo Rurale 2014-2020.
Ieri l’altro gli allevatori di Nicosia (EN) hanno occupato l’aula consiliare del palazzo comunale. Ieri hanno seguito il loro esempio quelli di un paese in provincia di Messina, Castel di Lucio. E anche gli allevatori di Troina (EN) sono pronti a seguire le orme dei colleghi. Sono stanchi di aspettare pagamenti che tardano ad arrivare e hanno deciso di far sentire le loro ragioni attraverso azioni forti. Già a febbraio gli stessi allevatori, provenienti anche da altre zone della Sicilia, avevano lanciato una giornata mobilitazione a Palermo. In quell’occasione il corteo partì da Piazza Marina per arrivare davanti alla prefettura e chiedere un incontro proprio con il prefetto. Le solite rassicurazioni, anche in quel caso, fecero tornare tutti a casa nella speranza di veloci risoluzioni. A distanza di quattro mesi, il totale immobilismo delle istituzioni competenti ha portato i lavoratori del comparto zootecnico a riprendere la protesta e, da quel che sembra, più determinati di prima.
L’amministrazione regionale è in ritardo di quattro anni con l’erogazione dei fondi Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura); in questo arco di tempo, infatti, ha versato solo il 20% dell’importo dovuto. Gli agricoltori lamentano questa mancanza perché è soprattutto con questi soldi che riescono a mandare avanti le loro attività. In sede di redazioni di domanda di aiuti, agricoltori e allevatori presentano dei progetti in cui si impegnano a portare avanti dei lavori a fronte di un indennizzo che dovrebbe arrivare dall’ente in un secondo momento. Questo indennizzo è quello che aspettano da mesi e il ritardo nei pagamenti mette fortemente in crisi il meccanismo ma soprattutto gli agricoltori che si trovano ad affrontare grosse difficoltà lavorative. Loro sono costretti – per colpa delle condizioni in cui versa di per se l’agricoltura siciliana – a programmare il lavoro da svolgere quasi esclusivamente in funzione degli indennizzi. Tutto questo, dicono gli allevatori, è aggravato dalle calamità naturali e dalla siccità per la quale hanno chiesto alla regione degli aiuti straordinari.
In Sicilia le aziende agricole e zootecniche sono 18 mila e in totale avrebbero dovuto ricevere circa 55 milioni di euro dai fondi comunitari appositi. Soldi che la Regione deve sbloccare. A questo punto per evitare che la situazione degeneri la giunta regionale dovrà dare qualche spiegazione.