Studenti occupano gli uffici Ersu dell’università di Palermo.
Stamattina, all’Università di Palermo, gli studenti di Scienze Politiche hanno occupato gli uffici Ersu. Chiedono la realizzazione del servizio mensa per gli studenti universitari che frequentano i corsi di laurea con sede nel centro storico di Palermo.
Tornano a farsi sentire gli studenti palermitani di Scienze Politiche e lo fanno su una battaglia importante che portano avanti da mesi: il servizio mensa nel centro storico. Già nel passato anno accademico, infatti, erano state numerose le assemblee e le manifestazioni. Gli studenti chiedevano al Rettore l’impegno per realizzare un servizio essenziale ma che, al momento, risultava assente. Il Rettore stesso si era impegnato per fare in modo che l’Università, in accordo con l’Ersu, (Ente Regionale per il diritto allo studio Universitario) facesse finalmente partire il servizio in questione. Ancora oggi, però, nulla si è mosso in questa direzione.
Gli studenti di Scienze Politiche tornano dunque a pretendere con forza dalle istituzioni universitarie, dal presidente della Regione Nello Musumeci e dall’assessore La Galla – da cui dipende l’Ersu – un impegno rapido sulla vicenda per fare in modo che il disagio vissuto dagli studenti venga quanto prima risolto.
“Richiediamo – dichiara Alessandro Tagliarini – che vengano subito stanziati i fondi necessari a garantire il servizio mensa per gli studenti di Scienze Politiche. Vogliamo garantiti i diritti per cui paghiamo già troppi soldi e vogliamo che vengano tempestivamente trovate soluzioni stabili e durature”.
“Chiediamo all’assessore alla formazione del governo regionale Roberto Lagalla – continua Annalisa Laudicella dell’assemblea degli studenti di Scienze politiche in lotta – di convocare un tavolo di lavoro che coinvolga studenti, rettore, presidente dell’Ersu e il presidente del dipartimento di Scienze politiche per trovare una soluzione condivisa ad un annoso problema che grava sulle tasche degli studenti che seguono le lezioni nel centro storico e delle loro famiglie. Un problema – conclude Laudicella – che non riguarda soltanto Scienze Politiche ma anche Giurisprudenza”.
All’università di Palermo l’anno accademico si apre, dunque, con le proteste degli studenti. Quando diritti e servizi vengono gradualmente sottratti, questo è quello a cui le istituzioni siciliane vanno incontro.