Palermo: migliaia di studenti in piazza.
Oggi 12 ottobre anche gli studenti di Palermo sono scesi in piazza, attraversando in migliaia le strade della città. Il corteo, indetto dal Coordinamento Studenti medi, è partito alle 9 da Piazza Politeama e ha attraversato tutto il centro storico con in testa uno striscione recitante: “il vero cambiamento è diritto allo studio per tutti/e”.
Un messaggio chiaro che mostra la totale opposizione degli studenti nei confronti del governo che si è autoproclamato, fin dall’insediamento, in rottura rispetto a quelli del passato. Ma le scuole fatiscenti che crollano, il prezzo dei libri che continua ad aumentare, i trasporti ancora più costosi o, addirittura, inesistenti, dimostrano chiaramente che nei loro piani il cambiamento forse non è previsto. Per ultimo, non per importanza, c’è poi l’alternanza scuola-lavoro tuttora vigente che obbliga i giovani a mettere il proprio tempo e le proprie energie al servizio di grosse aziende che li sfruttano come forza lavoro non retribuita.
Tutto identico allora se non fosse che, in effetti, un innovazione dal nuovo governo è stata introdotta, cioè il dispiego ingente di polizia e telecamere all’interno delle scuole. Chiamata sicurezza, in realtà si traduce in un clima di tensione e repressione che dovrebbe essere assolutamente estraneo soprattutto ai luoghi di formazione. E che ha la funzione di irregimentare e disciplinare gli studenti alla legalità e al rispetto delle leggi dello Stato. E anche in questo nessun cambiamento.
Questo ha spinto gli studenti a sottolineare in piazza attraverso cori e slogan che la reale sicurezza, l’unica, che vogliono è quella delle strutture scolastiche, quella della garanzia del diritto allo studio per tutti e tutte e un miglioramento generale della scuola pubblica.
Al corteo hanno partecipato anche gli studenti universitari con uno striscione altrettanto chiaro: “Ancora tagli all’istruzione. Bella Merda! Non vogliamo emigrare. Reddito per tutti/e”, sottolineando anche loro la totale opposizione ad un governo che, in continuità con i precedenti, non ha alcuna intenzione di investire sull’università, sempre più definanziata soprattutto in Sicilia, da cui ogni anno migliaia di giovani sono costretti ad emigrare.
Una grande dimostrazione di forza e di volontà di reale cambiamento quella di oggi, ma soprattutto l’espressione della consapevolezza che l’unica possibilità di ottenere un cambiamento è quella di rendersi protagonisti contro un governo che, a parte la fumosa propaganda, fino ad ora non ha dimostrato realmente di essere dalla parte del popolo e dei giovani siciliani.