Studenti siciliani in piazza contro il Ministro Bussetti
E’ stata una giornata di manifestazioni studentesche in Sicilia. A Palermo e Catania sono scesi in piazza migliaia di studenti delle scuole superiori contro la riforma dell’esame di maturità e più in generale contro il de-finanziamento delle scuole del sud.
A Palermo un migliaio di studenti sono partiti dal Teatro Massimo mostrando uno striscione su cui c’era scritto “Ci sei mai stato in una scuola del sud? Bussetti impegnati tu!”. La frase si riferisce alla recente intervista in cui il capo del MIUR ha dichiarato che al sud non servono investimenti ma solo che i meridionali si impegnino di più. Gli studenti infatti oggi sono tornati in piazza proprio per sollevare di nuovo questo problema: i finanziamenti delle scuole del sud. A fronte di uno smantellamento complessivo della scuola pubblica il divario tra scuole del nord e del sud cresce. Quelle siciliane, in particolare, versano in condizioni economiche difficilissime. Ancora oggi infatti molte di queste dovrebbero essere ristrutturate ed ammodernate. E per questo non basta solo l’impegno. “Quest’anno – dice Anna, studentessa del liceo classico Umberto I – Faremo i conti con un esame del tutto nuovo. Niente tesina, i temi dell’orale verranno estratti a sorte e la seconda prova prevederà più materie. Una modifica calata dall’alto che trasforma noi studenti in cavie da laboratorio e costringe i professori a cambiare i programmi in una corsa contro il tempo. Inoltre il governo Lega-5 Stelle ha previsto 4 miliardi di tagli all’istruzione confermando, nonostante si sia autoproclamato governo del cambiamento, le solite politiche di tagli e sacrifici che hanno caratterizzato i diversi governi succedutisi nel tempo. In questo scenario altamente preoccupante si inseriscono le criticità strutturali e le lacune nei servizi con scuole che cadono a pezzi e l’assenza di riscaldamenti, con la mancanza di kit per il primo soccorso e delle agevolazioni per gli studenti, sopratutto per i pendolari, che utilizzano i mezzi pubblici. Non parliamo poi del caro libri che diventa di anno in anno un peso sempre più insostenibile sulle spalle delle famiglie. Noi studenti del Sud, ed in particolari siciliani, viviamo come una vera e propria corsa ad ostacoli la nostra quotidiana vita studentesca in cui tutte le criticità vissute a livello nazionale qui sono amplificate. Tante le difficoltà che incontriamo tutti i giorni e che spingono molti di noi ad emigrare. Non è un caso che i tassi di emigrazione giovanile dalla Sicilia al Nord Italia siano altissimi. Oltre al danno, la beffa, ovvero le dichiarazioni marcatamente anti meridionali del ministro dell’Istruzione Bussetti che osa dire a noi studenti del Sud che il nostro unico problema sia la mancanza di impegno rispetto ai suoi cari studenti del nord”. Tra un coro e l’altro rivolto alla Lega, durante il corteo gli studenti hanno urlato “resteremo in Sicilia”. Il corteo si è concluso davanti il Palazzo della Regione, li gli studenti si sono dati appuntamento alla prossima assemblea, durante il quale verranno organizzati i prossimi appuntamenti della mobilitazione.
A Catania, invece, in centinaia sono partiti da piazza Santa Maria di Gusù e hanno invaso le strade della città. Lo striscione che gli studenti tenevano in testa al corteo diceva “Contro tagli e nuova maturità, bocciamo il governo”. Gli studenti hanno, inoltre, ribadito la contrarietà all’azione di militarizzazione delle scuole messa in atto dal Ministro Salvini. Teresa studentessa di Catania dice: “Dietro agli slogan di governo c’è la realtà concreta fatta di continui crolli nelle scuole e milioni di studenti in pericolo, ma Salvini preferisce aumentare la repressione con le telecamere e i controlli di polizia. Cercano di dividerci con la propaganda razzista per coprire le loro responsabilità politiche, ma sappiamo bene che non c’è alcuna inversione di rotta rispetto al passato”. E conclude: “Oggi questa piazza piena di studenti, giunti anche dalla provincia, Giarre, Riposto, Linguaglossa, Randazzo ha ben chiaro che questo governo è nemico dei giovani del sud”.
Gli studenti siciliani prendono, quindi, una posizione netta nei confronti del governo rispetto alle questioni che li riguardano direttamente. Dicono che nelle scuole siciliane non si sta registrando nessun cambiamento. Al contrario, nonostante le promesse, si registra continuità con le politiche dei precedenti governi. De-finanziamento, mancanza di interventi per l’ammodernamento delle strutture e nessuna inversione di rotta sull’alternanza scuola-lavoro.