Cosa succede nelle carceri siciliane?
Sono numerose le notizie che nelle ultime settimane hanno riguardato diverse carceri della Sicilia. Quando arriva l’estate il sistema carcerario va in crisi e vengono messe a nudo tutte le difficoltà che caratterizzano le strutture in cui sono costretti migliaia e migliaia di siciliani e non solo. È di un mese fa la notizia dei materassi incendiati dai detenuti nella Casa Circondariale di Barcellona P.G. Poco si sa rispetto alle reali motivazioni che hanno portato a questo gesto, ma non c’è dubbio che il carcere in questione non garantisca ai detenuti le condizioni di vivibilità adeguata. Come in tutte le carceri la condizione di sovraffollamento è la prassi. Qualche settimana dopo il caso di Agrigento. Stessa dinamica; in questo caso trapela chiaramente che il motivo della rivolta è la mancanza di acqua. In entrambi i casi sono rimasti intossicati un paio di agenti della penitenziaria.
Di pochi giorni fa, invece, la notizia dello sciopero della fame iniziato dai detenuti dell’alta sorveglianza della Casa Circondariale Pagliarelli di Palermo. Oltre alla mancanza d’acqua che costringe i detenuti a lavarsi solo una volta alla settimana, è lenta la somministrazione e la distribuzione dei farmaci che spettano loro. Lo sciopero della fame ha fatto ottenere ai detenuti di poter riscaldare l’acqua nelle celle attraverso i fornelli che usano per cucinare. In questo modo, adesso, possono utilizzare le docce comuni nei giorni prestabiliti che sono 3 alla settimana.
In questa parte dell’anno la vita per i detenuti si trasforma in un vero e proprio inferno. Le strutture di detenzione non hanno impianti di climatizzazione e quando le temperature sono quelle che stiamo registrando in questi giorni la situazione può diventare insostenibile. Le 3 docce permesse durante la settimana per i detenuti risultano poche già nelle stagioni meno calde; non è difficile immaginare quanto possa risultare ignobile garantire una sola doccia a settimana nei mesi estivi.
Soprattutto se a questo si aggiunge che molto spesso sono stipati in celle che non hanno dimensioni adatte a ospitare il numero di persone che nei fatti ci vive.
Chi prende parola lo fa solo nell’ottica di dover garantire l’ordine e la disciplina e si preoccupa solo di chiedere un numero maggiore di agenti a guardia degli ospiti dello Stato Italiano. Le condizioni non dignitose che i detenuti vivono dentro le carceri siciliane sembrano essere preoccupazione di pochi.