A Palermo ancora problemi con l’Amat
Continua la telenovela di Amat. I lavoratori dichiarano nuovamente lo stato di agitazione. Il motivo è legato alla qualità del servizio che l’azienda del trasporto urbano di Palermo eroga. Gli impiegati lamentano: 《le vetture ci sono, mancano gli autisti》. Qualche mese fa sono arrivati i nuovi bus che hanno permesso di mandare in pensione automezzi ormai inutilizzabili. Questa operazione, però, non è bastata per rilanciare il servizio. Infatti, risolto (in parte) quel problema, ne è sorto subito un altro: la mancanza di personale. A fronte dell’arrivo dei nuovi bus – che comunque complessivamente non hanno aumentato di molto il numero delle vetture a disposizione – non è corrisposto un adeguato aumento del personale. Ciò comporta che ogni giorno 60 vetture restano ferme e il servizio risulta, quindi, monco.
Tutto ciò è evidentemente legato allo stato economico-finanziario dell’azienda.
In tutta la Sicilia le aziende del trasporto pubblico non godono di buonissima salute; nella città di Palermo a ciò si aggiunge il problema tram. Mancano i fondi necessari per la gestione ed è, per questo, molto alto il rischio di fallimento dell’azienda. I lavoratori, allora, minacciano lo sciopero.
Di sicuro la questione resta una delle matasse da sciogliere dalla giunta Orlando. Il trasporto pubblico è un servizio importante per la città. Lo usano gli studenti, coloro che stanno in zone periferiche, i pensionati e non solo. Il tram, in particolare, è stato fortemente voluto da questa amministrazione, ma dal principio niente è andato bene. È forse un po’ da ipocriti esultare per le isole pedonali e la Ztl, senza poi essere in grado di fare la voce grossa con Stato e Regione per pretendere le coperture necessarie a effettuare un effettivo rilancio del servizio.