Sanità al collasso: la regione recluta medici pensionati a titolo gratuito
Analizzando l’ultimo report di Bankitalia del 2019 risulta evidente come con l’introduzione nel 2010 dei limiti all’ammontare della spesa (blocco automatico del turnover), la situazione sanitaria in Sicilia stia gradualmente peggiorando, soprattutto per ciò che concerne la dotazione del personale e l’età media.
Insufficiente ricambio generazionale e mancanza di servizi da un lato, scarse risorse dall’altro.
Tutto questo si riscontra, oltre che nella chiusura del pronto soccorso e di alcuni reparti, come è avvenuto a Noto, anche nella disperata richiesta all’Asp da parte della Regione di avviare procedure per reclutare medici. Compresi quelli già in pensione.
Il 19 luglio l’ASP (Azienda Sanitaria Provinciale) di Messina ha pubblicato un avviso, rivolto a medici e medici in quiescenza «per la formulazione di una graduatoria per il conferimento di eventuali incarichi di collaborazione […] con particolare riferimento per gli ospedali di area disagiata di Mistretta e Lipari». L’avviso si riferisce principalmente ai settori di pediatria, ginecologia, ortopedia, nefrologia, chirurgia generale, rianimazione, cardiologia, anestesia, medicina interna e pronto soccorso.
Sembrerebbe una normale richiesta per sopperire alla mancanza di organico, se non fosse che gli “incarichi di collaborazione” sono totalmente a titolo gratuito. «[..] ai quali può essere riconosciuto il diritto di eventuale rimborso spese debitamente rendicontato» così si legge nella pubblicazione.
Anche a Siracusa un mese fa l’ASP ha diffuso un avviso per il reclutamento del personale medico. Stessa dinamica, ma con un’aggravante: i “coraggiosi” medici, qualora accettassero l’incarico non retribuito, dovrebbero anche accollarsi il costo della polizza assicurativa, non garantita dall’azienda.
La situazione è la seguente: in Sicilia non ci sono medici e il numero di quelli attualmente attivi è destinato a diminuire. Si legge, infatti, in una nota dell’assessorato regionale che entro il 2019 si perderanno 1669 unità tra infermieri, operatori socio-sanitari e dirigenti medici.
Siamo di fronte a un quadro drammatico. Mentre la Regione Siciliana non riesce a fornire risposte e a trovare soluzioni, la sanità è al collasso.