Carburante in Sicilia: ce lo dovrebbero regalare ma è il più caro d’Italia
L’inchiesta portata a termine da Altroconsumo (organizzazione indipendente per la tutela dei consumatori) riporta la classifica delle città in cui è più conveniente fare carburante. Il risultato pone la Sicilia al primo posto con il prezzo più alto.
La rilevazione ha preso in esame 1.100 distributori in 6 città: Roma, Milano, Perugia, Trieste, Palermo e Cagliari. Lo studio è stato effettuato utilizzando i dati dell’Osservatorio prezzi carburante del Mise. Milano e Roma sono state scelte perché sono le due più grandi città italiane, Trieste perché si trova al confine con due Paesi che hanno un prezzo molto più basso rispetto a quello medio italiano. Palermo e Cagliari perché città vicine a stabilimenti di raffinazione del petrolio. Perugia come città interna.
Proprio quest’ultima risulta la città con il prezzo medio più basso, seguita da Milano, Roma e Trieste, la quale vanta i prezzi più stabili. In coda Cagliari e Palermo.
I dati riportano una differenza non troppo elevata tra le medie dei prezzi nelle varie città. Lo studio, allo stesso tempo, ci riporta un dato non secondario. Nei posti in cui il carburante dovrebbe costare di meno proprio per la presenza delle raffinerie, in realtà costa di più. Chi fa benzina a Roma risparmia fino a 670 euro l’anno rispetto a chi la fa nei posti in cui il carburante costa di più.
La variazione di prezzo per la benzina resta sotto il 6%, mentre per il gasolio non supera il 7%.
Il fisco Italiano rispetto alla media europea trattiene il 17% in più per la benzina e il 21% per il gasolio. E, come se non bastasse, oltre alle accise grava sul prezzo l’Iva che viene applicata sul prezzo del carburante e anche sulle accise stesse.
I siciliani vengono beffati due volte. La nostra isola è stata disseminata di raffinerie di petrolio che fungono anche da centri di stoccaggio. Tutti impianti altamente inquinanti che hanno devastato e continuano a devastate intere aree. Sottopongono a un costante rischio per la vita i cittadini dei centri urbani a ridosso dei quali sono stati realizzati. Nonostante quello che raccontano gli amministratori delegati di queste aziende, il tasso occupazionale in questi posti è sempre più basso, le condizioni di lavoro sono sempre peggiori. Gli imprenditori in questione pagano sempre meno tasse, per inquinare (a norma di legge) sempre di più.
E soprattutto, mentre ai siciliani il carburante dovrebbero regalarlo, nell’isola il prezzo è il più alto d’Italia.