Ragusa, gli allevatori in protesta
Il 2017 si apre con la vertenza Ragusa Latte. La zona industriale ragusana è protagonista di una mobilitazione annunciata dagli allevatori, che si sono dati appuntamento giorno 3 gennaio alle porte della cooperativa che da vent’anni ha in mano il 70% delle distribuzione dei prodotti caseari siciliani e che è tornata a far parlare di sé a causa di un buco di bilancio che si aggira attorno ai 15 milioni di euro. Questo crack della cooperativa siciliana è reso certamente più preoccupante dato lo scenario che precedeva questo fallimento. Fino a qualche anno fa infatti la Ragusa Latte vantava dei bilanci più che in regola, arrivando persino a fatturare 25 milioni di euro l’anno. Nel giro di qualche anno, in un arco di tempo relativamente breve, un tarlo si annida nei bilanci e il buco che ne viene fuori si allarga progressivamente causando l’effettivo dissesto. Ma l’odissea dei buchi di bilancio e della liquidazione della cooperativa, alla quale succede in modo poco trasparente la una nuova società chiamata “Natura e qualità”, viene pagata innanzitutto dagli allevatori siciliani: allo stato attuale la cooperativa deve ingenti somme a tutti quegli allevatori presso i quali acquistava il latte ed i prodotti caseari che commercializzava. La stima del totale del debito nei loro confronti si aggira attorno ai 6 milioni di euro e le prospettive di potersi rivalere sembrano sempre più lontane. Proprio a fronte di queste circostanze e di un palese immobilismo sindacale ed istituzionale, gli allevatori hanno deciso di autoconvocarsi in un sit-in di fronte agli stabilimenti della cooperativa. In circa una settantina hanno presidiato gli ingressi chiedendo certezze e risposte e pretendendo chiarezza circa il nuovo assetto societario.
L’obiettivo di riportare l’attenzione sulla vicenda è stato senz’altro raggiunto, attirando anche il supporto del movimento dei Forconi e ripuntando i riflettori sull’appuntamento, tanto atteso, di giorno 12 gennaio. Tra qualche giorno, nella sede del Tribunale di Ragusa, si assisterà quindi al chiarimento delle posizioni della società e degli allevatori che dovranno confrontarsi con la proposta del concordato liquidatorio che certamente non può rendere entusiasti questi ultimi: il saldo del 30% dei debiti della cooperativa nei confronti degli allevatori a condizione che sia disponibile della liquidità.