Sanità siciliana: Musumeci compra al nord

Sanità siciliana: Musumeci compra al nord

La storia si ripete. Musumeci fa assegnare i servizi di assistenza informatica sanitaria alla Liguria. Otto tecnici liguri staranno in Sicilia per 16 mesi al costo di 689 mila euro.

Spese pazze dalla sanità. Musumeci non si controlla e dopo aver concesso appalti alla Regione Lombardia, decide di comprare i servizi informatici sanitari dalla Liguria. Il 30 Ottobre arriva la delibera dell’assessore alla sanità Ruggero Razza che, però, non mette tutti d’accordo neanche dentro la maggioranza.

C’erano 200 mila euro fermi, arrivati dal Fondo Sanitario Nazionale, ma destinati alla trasmissione dei dati sanitari al ministero della salute e a quello dell’economia. Per non correre il rischio di perderli sono stati regalati insieme ad altri 480 mila euro a maestranze del nord. Il lavoro l’avrebbe dovuto svolgere Sicilia Digitale Spa (ex Sicilia e-servizi). La società a totale partecipazione pubblica (della Regione) è stata realizzata proprio per l’amministrazione regionale nell’area dell’innovazione, delle attività informatiche e ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione). Questa società non avrebbe il personale adeguato per garantire il servizio in oggetto da qui la necessità di comprarlo altrove. Ed ecco che l’agenzia regionale per l’innovazione tecnologica firma una convenzione con il responsabile del servizio informatica della Liguria.

Solo qualche mese fa la Regione aveva deciso di aprire ad altre regioni gli appalti per l’acquisto di beni e servizi per ospedali e aziende sanitarie. Anche qui la scusa usata è stata l’inefficienza dell’organismo che se ne dovrebbe occupare: la Centrale unica di committenza. In questo caso Razza ha parlato di esigenze legate all’efficienza, alla riduzione di sprechi e a criteri di acquisto più convenienti per poter ridurre le differenze con le altre regioni. Razza ci dice che lo fa per risparmiare e, quindi, si decide di prendere 2,5 miliardi che saranno gestiti dalla Centrale unica di committenza della Lombardia. Dunque l’assessore vuole forse dire che in Sicilia non è possibile risparmiare? Impossibile.

Musumeci e il suo team dovrebbero concentrarsi su come risolvere gli annosi problemi della sanità siciliana, cercando di capire come poter fare qua quello che adesso fanno fare alle regioni del nord. Invece di regalare pezzi di sanità ad altri, potrebbero lavorare su un percorso, anche a lungo termine, che possa fare uscire dalle sabbie mobili la sanità siciliana. Dobbiamo pensare che sia così ingenuo da credere che con la strategia usata all’improvviso la sanità siciliana diventerà come quella lombarda? O ci dobbiamo rassegnare alla classica logica di subalternità rispetto ai partiti Italiani (del nord) e alle Regioni che rappresentano?

Il nostro caro Presidente della Regione e il suo fidato vice parlano tanto di maggiore autonomia, di dignità dei siciliani, di pretendere dallo Stato quello che ci è dovuto. I fatti, però, dicono altro e sono sotto gli occhi di tutti.

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