Il territorio di Lentini si mobilita contro la discarica in contrada Armicci
In contrada Armicci, a poca distanza dalla vecchia discarica di Lentini, ormai chiusa perché piena ed inquinante (vi scaricava le sue porcherie anche la base militare di Sigonella), la Regione ha dato la sua Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per la costruzione di una nuova discarica.
È stato scelto pure un bel posto per farci una discarica e con tutti i requisiti: a 250 metri da una zona archeologica vincolata, confinante con aree tutelate con vincolo paesaggistico, in mezzo ad aree agrumentate e con magnifica vista sul lago del Biviere, che dista appena 1 km e che è sito di importanza comunitaria (SIC) e zona di protezione speciale (ZPS).
La cosa è iniziata nel 2012, quando la ditta Pastorino srl presentò al Comune richiesta di una variante al Piano regolatore generale per la realizzazione di una discarica per “rifiuti speciali non pericolosi”.
Nel gennaio 2014 – dopo le manifestazioni cittadine di opposizione alla discarica del dicembre 2013 – il Consiglio Comunale con 17 voti contrari ed uno a favore, quello di Biagio Portal (“Io sono favorevole fino a quando qualcuno non relazionerà affermando che questa discarica fa male ai cittadini”), dà parere negativo alla variante del PRG. Sembrava che la cosa fosse finita lì.
E invece no. Riecco i soliti grandi speculatori, questa volta imbaldanziti dall’autorizzazione regionale (AIA) che scavalca la volontà del territorio, del Comune di Lentini e di quelli limitrofi.
E meno male che Crocetta nel 2014, a proposito dello “scandalo” Oikos, l’azienda di Domenico Proto titolare ella discarica di Motta Sant’Anastasia, predicava: “Non possiamo dipendere dalle discariche private… Con la scusa dell’efficienza nella raccolta dei rifiuti negli anni si sono autorizzate troppe discariche private… si rischia di riprodurre il modello napoletano che ha portato le discariche nelle mani della camorra”.
Manco a dirlo e arrivano sei nuove autorizzazioni all’apertura di discariche in Sicilia, tre a gestione pubblica e tre a gestione privata, tra cui quella rilasciata per Lentini alla Pastorino srl.
L’azienda per ottenere l’AIA ha bisogno della valutazione di impatto ambientale (VIA) che infatti viene rilasciata e firmata dal funzionario dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente Gianfranco Cannova, proprio quello imputato di corruzione per lo scandalo Oikos. Sarà un caso?
La discarica, che avrà una capacità di 1,3 milioni di metri cubi di rifiuti, è prevista all’interno di una cava di arenaria ormai esaurita ed abbandonata che confina con un vasto terreno ben spianato di proprietà della SiculaTrasporti srl di Leonardi, quello che gestisce la mega discarica tra il territorio di Lentini e quello di Catania. Sarà un caso anche questo?
Quello che è certo è che la natura di questi provvedimenti e di queste autorizzazioni è in perfetta armonia con il clima politico e culturale dominante che sempre più vede il “far profitto” come misura di ogni relazione sociale ed ambientale ed ogni autonomia territoriale che non si muova in tal senso come un intralcio burocratico da eliminare.
Il territorio è per noi l’insieme dei luoghi nei quali si esprimono le nostre esistenze e non lo spazio disponibile da piegare ai flussi del mercato e delle sue politiche.
“Sono gli abitanti che debbono potere partecipare direttamente alle decisioni che riguardano l’economia della e per la comunità; alle decisioni che riguardano i modi e i versi del territorio urbano ed extraurbano; al riconoscimento del proprio patrimonio culturale, storico, ambientale”.
All’ordine del giorno si pone sempre con più forza la questione dei territori, della necessità di autodeterminazione e autogoverno delle comunità territoriali.
Mobilitiamoci per il NO alla discarica e per il NO a tutti i poteri che sovradeterminano i territori.