La Settimana Santa: riti e tradizioni nel catanese
Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta delle tradizioni della Settimana Santa tipicamente siciliane. Oggi vi portiamo nella zona del catanese, dove in questo periodo si organizzano celebrazioni di ogni sorta che in tutta la provincia animano i vicoli, le strade e le case dei siciliani.
Affrontiamo questo viaggio giorno per giorno, spostandoci da paese in paese per osservarne le tradizioni locali.
La Domenica delle Palme
La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme, durante la quale nella gran parte dei paesi si ripercorre la Via Crucis. Ad Adrano gli abitanti sono soliti mettere in scena la Via Crucis vivente, durante la quale viene rappresentato il percorso doloroso di Cristo verso la crocifissione. Si tratta di una tradizione molto sentita dalla popolazione, che infatti si impegna con solerzia nella sua organizzazione. I preparativi cominciano a dicembre, subito dopo il periodo natalizio, e i partecipanti si incontrano settimanalmente per perfezionare la messa in scena.
Il Mercoledì Santo
Il Mercoledì Santo viene solitamente celebrato attraverso processioni. A Licodia Eubea, per esempio, si porta in processione il Cristo alla Colonna. Il Cristo, portato in spalla dai membri della confraternita, lascia la chiesa del SS. Rosario e attraversa tutte le chiese parrocchiali del paese. Durante la processione vengono cantati antichi canti che, col passare del tempo, hanno assunto la forma di lamenti.
Tale tradizione è stata infatti tenuta in vita dai cittadini licodiani che, tramandando questi canti di generazione in generazione, hanno trasformato la pronuncia dei testi della liturgia latina.
Il Giovedì Santo
Il Giovedì Santo vengono preparati i Santi sepolcri. Altari allestiti bellamente con simboli e fiori, essi custodiscono il Corpo di Cristo sino alla notte di Pasqua. Il nome richiama l’immagine della tomba di Cristo, qui rappresentata dal tabernacolo, in cui viene riposto e vegliato il Santissimo Sacramento. Nel corso della sera del Giovedì Santo le chiese dei paesi restano aperte in modo da permettere ai credenti di visitarne gli altari.
Questa pratica ha assunto tra le varie località diversi nomi. A Biancavilla, ad esempio, le visite ai sepolcri sono i Cruciddi.
A Paternò, invece, si è soliti visitare i sepolcri in gruppi di persone dispari che si alternano tra di loro nell’adorazione. Fino a qualche tempo fa era tradizione che un bambino, durante la veglia, tenesse al collo la chiave del Santo sepolcro fino al mattino seguente.
Ad Adrano il Giovedì Santo si festeggia con la Processione del Cristuzzu, che dura tutta la notte e si conclude alle prime ore del mattino del Venerdì Santo. Alla prima processione ne seguiranno altre due, entrambe caratterizzate da ambientazioni funebri: la mattina si svolge la Processione della Madonna Addolorata, mentre in serata si svolge quella che celebra il Cristo Morto, detto Luzzanti.
Il Venerdì Santo
Il Venerdì Santo è una giornata ricca di manifestazioni. Come ad Adrano, anche nelle località limitrofe è tradizione portare in processione per le strade della città la Statua della Madonna Addolorata, nell’intento di rappresentarla alla ricerca del figlio.
A Paternò questo rito prende il nome di dà nisciuta do Signuri mortu. La processione parte dalla chiesa di Santa Maria dell’Alto e, accompagnata dalla musica della banda, attraversa l’intero paese .
Un’altra processione tipica del Venerdì Santo è quella della sira di tri misteri che si tiene a Biancavilla.
Essa segue la tipica Cerca dell’Addolorata. Qui vengono portati in processione otto gruppi statuari rappresentanti vari momenti della Passione, che percorrono le vie e i vicoli del paese.
Questa speciale processione rende Biancavilla il paese in cui si portano in processione più statue della passio christi di tutta la provincia. Il compito di portare in spalla questi complessi statuari è dato alle confraternite del paese, i cui membri per l’occasione indossano abiti tradizionali: un sacco bianco, la scunzitta nera, una mozzetta che – in base al colore – contraddistingue i componenti delle diverse confraternite, un cordone intorno ai fianchi.
La processione si conclude con l’Annacata del Cristo alla Colonna, dove al passo della processione viene dato un ritmo “dondolante”, facendo muovere il corteo con due passi in avanti e uno indietro.
Particolarmente maliosa è la processione organizzata a Licodia Eubea dove nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo vengono portati in processione U Signuri a’ Cascia e l’Addolorata. Gli abitanti accompagnano la processione in silenzio – in segno di lutto – fino al monte Calvario, dove viene ricordata la crocifissione di cristo. Successivamente, mentre il corteo riaccompagna l’Addolorata nella chiesa del Crocifisso, è possibile sentire il canto delle Sette Spade, un canto tradizionale che dona alle strade del paese un aspetto spirituale.
Sabato
Il Sabato si attende l’annuncio della resurrezione di Gesù, che avviene durante la solenne messa che si svolge dopo il tramonto: la Veglia pasquale.
Domenica
E infine arriviamo al giorno della Resurrezione, celebrato nei più svariati modi.
Una delle tradizioni più diffuse è quella della Giunta, con cui si festeggia il ricongiungimento tra Maria e Cristo. Il rito si svolge in diversi comuni, tra i quali Licodia Eubea e Caltagirone. A Caltagirone, invece dell’Arcangelo Gabriele, ad assistere all’incontro tra madre e figlio troviamo però San Pietro. La celebrazione si divide in due momenti: ‘a Giunta – in cui le raffigurazioni della Madonna, di Cristo e di San Pietro si incontrano- e ‘a Spartenza – il momento della separazione dei tre protagonisti.
Ad Adrano viene messa in scena la Diavolata, una rappresentazione di origine medioevale. I protagonisti qui sono i diavoli, la morte, l’umanità e l’Arcangelo Gabriele. Lo spettacolo si conclude con quella che viene che definita l’Angelicata, una scena in cui il bene trionfa sul male. Infine si assiste alla Pace, durante la quale sfilano per il paese le rappresentazioni di Cristo Risorto – vestito con un mantello rosso – della Madonna -vestita di rosa – e dell’angelo.
Anche nel comune di Biancavilla si festeggia ‘a Paci, celebrando l’incontro tra il Cristo Risorto e la Madonna. (foto in copertina)
Il lunedì di Pasqua
Per la Pasquetta si è invece soliti allestire l’Antinna – un’asta di ortaggi, carne, frutta e verdura.
L’usanza di allestire una sorta di mercato il giorno di Pasquetta è in realtà abbastanza diffusa. Ne abbiamo un altro esempio nei pressi di San Gregorio di Catania dove si organizza la Fera o luni. Per l’occasione molti agricoltori e allevatori siciliani si recano a San Gregorio e la giornata passa scandita da dimostrazioni di artigianato, esibizioni e degustazioni. Lo stesso giorno si svolge anche la sagra chiamata le delizie in Sicilia, mentre nel borgo si organizza anche una parata in onore del santo patrono. Questa si conclude con una sfilata di dame, duchi e giocolieri e con il rito della “moschetteria” e del lancio dei fiori.
Nel corso di tutta la settimana viene celebrato il binomio tra morte e resurrezione e quindi tra il lutto e la gioia. Tra le tradizioni siciliane queste celebrazioni hanno origini antichissime che rendono i riti tutt’oggi affascinanti e coinvolgenti.