Messina, disoccupato multato. Pescava per sfamare la famiglia
Un uomo di Ganzirri (Messina) è stato multato dalle forze dell’ordine per violazione alle norme sul contenimento del virus. Era andato a pescare per sfamare la sua famiglia e ha ricevuto una multa da 500 euro.
L’uomo, disoccupato e percettore della quota minima del reddito di cittadinanza (200 euro), aveva pensato, con l’attività di pesca, di procurare del cibo per sé e per la sua famiglia. Azione che gli è, invece, costata cara e ha aggravato la sua già precaria condizione economica.
Le dichiarazioni
Ha dichiarato: «percepisco la quota minima di 200 euro di reddito di cittadinanza e nessun altro ammortizzatore sociale. Non beneficio di altre agevolazioni né dal Governo nazionale né dalle autorità locali e a causa di queste comprovate necessità ho provveduto solo a procurare del cibo per me e i miei cari».
Le richieste dei pescatori
Nei giorni scorsi avevamo pubblicato l’appello di un cinquantina di pescatori che chiedevano al sindaco di Messina, Cateno De Luca, di permettere ai pescatori dilettanti di uscire. A detta loro, pescare è uno dei modi, se non l’unico, di riuscire a soddisfare le necessità della propria famiglia. Evidentemente sono, però, rimasti inascoltati.
Oggi l’uomo ribadisce «invoco da parte delle istituzioni una riforma della normativa che consenta, nel rispetto delle cautele anti contagio, la possibilità a chi è nella mia medesima condizione di procurarsi lecitamente i mezzi per un dovuto e dignitoso sostentamento».
Anche noi ribadiamo e rincariamo la dose: lo Stato Italiano e la Regione devono preoccuparsi di sostenere chi, in questa situazione di emergenza, sta vedendosi privato di cose essenziali come portare il cibo in tavola. Si invoca al rispetto per gli altri e al bene della Nazione, però nessuno pensa a come devono campare le persone. La cassa integrazione non è mai arrivata, il bonus dai 600 euro lo hanno visto in pochi e nel frattempo il periodo di quarantena si allunga sempre di più e la gente non sa come andare avanti.
Per fortuna permane un forte senso di solidarietà all’interno delle comunità; tra vicini ci si sta provando ad aiutare come si può. Ma si sa, non è mai abbastanza.