Il mito del rapimento di Proserpina sulle rive del lago di Pergusa

Il mito del rapimento di Proserpina sulle rive del lago di Pergusa

Oltre le aree montagnose, nel cuore della Sicilia, vogliamo condurvi oggi sulle rive del lago di Pergusa, alla riscoperta di un paesaggio che il poeta Ovidio descrisse come luogo di “primavera eterna”.

Il lago di Pergusa fa da sfondo al mito del rapimento di Proserpina da Parte di Ade, uno degli episodi più affascinanti che vede protagonista la nostra Sicilia e che svelerebbe la “ragione” dell’alternarsi delle stagioni.

Geografia.

Ombelico della nostra Isola, il Lago di Pergusa è un piccolo specchio d’acqua tra le colline eree, con un’età, secondo gli studiosi, di 30.000 anni. Quello di Pergusa è l’unico lago naturale siciliano senza immissari né emissari, incastonato lungo lo spartiacque dei bacini del Simeto a est e del Salso a ovest. E’ localizzato a 10 km da Enna e presenta una forma ellittica che si sviluppa in direzione Nord-Sud, con un perimetro di 12,8 km.

Lo scenario in cui è immerso il lago siciliano è stato nel tempo di grande interesse naturalistico e ha alimentato la fantasia di scrittori come Claudiano, Ovidio, Cicerone, Livio e Diodoro Siculo, persino il poeta inglese John Milton. Per la sua straordinaria bellezza e ricchezza di flora e fauna, la Riserva Naturale Speciale del Lago di Pergusa, è denominata Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria, ai sensi delle Direttive CEE.

Il Lago di Sangue.

L’affascinante fenomeno che colora di un rosso violaceo le acque del lago di Pergusa ha stupito abitanti, visitatori e studiosi fin da tempi antichissimi. Le cause biologiche che provocano l’arrossamento delle acque vanno rintracciate in un naturale meccanismo di auto-depurazione. Proveremo a spiegarlo brevemente.

Le normali attività di trasformazione di sostanze organiche presenti nel lago in composti inorganici usati poi dai vegetali è eseguito dai batteri, che sono in grado di produrre idrogeno solforato. Una produzione abnorme di tale sostanza, in alcuni ambienti acquatici, causa la mortalità di parecchi organismi viventi. Quando nelle acque del lago di Pergusa si verifica questa enorme produzione e la scomparsa di ossigeno, associate alla penetrazione di luce e all’innalzamento della temperatura, si crea un habitat adatto allo sviluppo di altri batteri (solfobatteri rossi). Questi ultimi consumano l’idrogeno solforato cercando di riportare la vita nel lago, causando la colorazione delle acque.

Mitologia.

La conca pergusina viene identificata, da tempi remotissimi, quale scenario del mitico rapimento di Kore/Persefone (per i romani Proserpina), a partire dal testo pseudo-aristotelico De mirabilibus auscultationibus. Conosciuto con il nome Il ratto di Persefone, il mito racconta uno degli episodi più affascinanti con protagonista la nostra Sicilia.

Si narra che la giovane Persefone, figlia di Demetra (divinità della terra coltivata), immersa nella raccolta di fiori sulle rive del lago di Pergusa fu rapita da Ade, dio degli Inferi, che la fece sua sposa. La madre, disperata, iniziò a cercarla instancabilmente per 9 giorni trascurando, così, il suo dovere, causando il venire meno delle messi. Zeus, preoccupato, decise di intervenire e rivelò a Demetra dove era stata violentemente trascinata la figlia. In seguito alle disperate suppliche di Demetra, il padre degli dei acconsentì che madre e figlia potessero vivere insieme. Ma solo per un periodo dell’anno.

Demetra accettò la decisione. Però, anche lei emanò una sentenza: quando il suo sguardo fosse stato lontano dall’amata figlia, il sorriso avesse abbandonato le sue labbra e la tristezza riempito il suo cuore, allora la stessa sorte sarebbe toccata alla terra.  Si originarono così l’autunno e l’inverno. Con il ritorno di Persefone, invece, anche la terra avrebbe esultato della sua presenza, la vegetazione e la fertilità sarebbero riapparse. Sarebbero sbocciati i fiori, gli uccelli sarebbero tornati ai loro nidi, gli alberi avrebbero dato i loro frutti e gli uomini avrebbero giovato di tale ricchezza. Ebbero origine, in tal modo, la primavera e l’estate.

Signuruzzu du Lacu.

La prima domenica di maggio il lago ospita la suggestiva processione del Signuruzzu du Lacu. L’incantevole cornice del lago di Pergusa rende spettacolare la traversata del fercolo.

La festa ennese offre un ventaglio di scenari che la rendono affascinante. La tradizionale processione devozionale, la benedizione delle acque del lago e i momenti di convivialità. Seguendo la tradizione popolare non mancano musiche, danze e prelibatezze ad allietare le giornate di festa. Particolari sono i giochi tipici di questi giorni, come la minigimkana e le rotture delle pignatte.

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