Dirigenti generali: lo show delle nomine di Musumeci
La giunta regionale ha sciolto le riserve e ha completato le nomine dei capi dipartimento.
I dirigenti generali attualmente in carica erano in scadenza; così, negli ultimi giorni, la squadra del governo regionale non ha parlato d’altro. Oggi, tra riconferme e scambi di poltrona, sono state ufficializzate le nomine.
Musumeci nomina i dirigenti: sempre gli stessi
La scelta dei dirigenti di dipartimento non è mai fatta a cuor leggero. Come le nomine degli assessori, anche queste sono, a tutti gli effetti, nomine politiche.
Il meccanismo che conduce alla scelta è sempre lo stesso: ogni forza politica, in funzione del peso che ricopre all’interno dell’Ars e in giunta, prova a mantenere o a nominare uomini di fiducia. Non è un caso, dunque, se dopo tante discussioni, vertici e contrattazioni, la maggior parte dei dirigenti generali vengono confermati o, al massimo, spostati in un altro dipartimento.
Quest’anno confermati: Bellomo alle Infrastrutture; Frittitta alle Attività produttive; Battaglia all’Ambiente; La Rocca e Di Liberti nei due dipartimenti della Sanità. Tra le “novità” abbiamo: Rino Beringheli all’Urbanistica – che in passato, con Cuffaro, era stato dirigente ai lavori pubblici -; Carmen Madonia – che da capo di gabinetto di Musumeci viene promossa a dirigente del dipartimento Funzione pubblica e del personale.
Salvo Cocina promosso a capo della protezione civile
Quella che salta più all’occhio è sicuramente la nomina di Salvo Cocina, promosso a capo della protezione civile in Sicilia. Finora aveva ricoperto l’incarico al dipartimento Acqua e rifiuti.
L’uomo di fiducia di Musumeci, nominato nel 2018, è passato recentemente alla cronaca per il suo coinvolgimento nello scandalo rifiuti. Anni fa, infatti, aveva autorizzato un ampliamento da 1,8 tonnellate per la discarica dei Leonardi, recentemente finiti nell’occhio del ciclone – oltre che in galera. Un’autorizzazione ancora oggi sospetta per la velocità con cui fu rilasciata.
Cocina, per i Leonardi, ha anche autorizzato conferimenti da altri comuni e ampliamenti in deroga nel bel mezzo dell’emergenza Covid.
Al suo posto, a dirigere il dipartimento rifiuti, andrà Calogero Foti. Cocina sarà invece, come dicevamo, capo della protezione civile. Ruolo che, tra l’altro, aveva già ricoperto in passato. In quella occasione, era finito sotto inchiesta per i fatti dell’ottobre 2009 che riguardarono l’alluvione di Giampilieri – in provincia di Messina. Fu poi assolto sia in primo che in secondo grado.
Nonostante l’assoluzione, resta il dato: l’alluvione causò 37 morti e 800 milioni di danni per i comuni coinvolti. Una strage che avvenne mentre il responsabile del dipartimento che avrebbe dovuto prevedere e prevenire i rischi per i civili era Salvatore Cocina.
Non vogliamo sicuramente fare il processo alle intenzioni. Ma ci sembra il caso di affermare che se il ruolo di dirigente di dipartimento non fosse una poltrona molto comoda e ricca di privilegi e se queste nomine non fossero blindate o, comunque, avallate da una classe politica di parassiti, probabilmente questo Salvo Cocina farebbe già un altro lavoro.
E invece dobbiamo continuare a mantenere lui e tutti gli altri parassiti che governano la nostra terra. Primo fra tutti il caro Musumeci.