Anche Catania in piazza contro la Lega e Musumeci
Oggi centinaia di Siciliani si sono ritrovati a Piazza dell’Università, a Catania, per continuare la protesta contro la scelta del Presidente della Regione Nello Musumeci di affidare l’assessorato ai Beni Culturali e all’identità Siciliana alla Lega Nord.
La mobilitazione dei siciliani, lanciata dal gruppo Facebook No Beni Culturali alla Lega Nord – Musumeci dimettiti! non sembra volersi fermare. Dopo la partecipatissima piazza di Palermo del 2 giugno, la protesta si sposta a Catania. Anche qui, tantissimi giovani e tantissime bandiere siciliane. Il messaggio continua a essere lo stesso: Musumeci deve ritirare la nomina di Samonà e dimettersi.
In piazza si è ricordato quanto fatto nelle ultime settimane. Una raccolta firme che ha ottenuto 40.000 adesioni. Assemblee a Palermo, Messina e Catania per organizzare future azioni. Un murale realizzato a Palermo e dedicato a Franco Scaldati (ne abbiamo parlato qui) all’interno del campus Universitario.
E poi la venuta di Salvini in Sicilia: a Milazzo e a Barcellona Pozzo di Gotto, migliaia di contestatori sono scesi in piazza per cacciare via il Capitano. I sostenitori pochi, se non inesistenti.
Voci di dissenso si sono alzate anche dal mondo dell’arte, come quelle di Emma Dante e Salvo Piparo e di tantissimi comici e attori locali.
Dichiarazioni dalla piazza
«Che il NO categorico alla Lega e a Samonà arrivi dal mondo della cultura dovrebbe far riflettere ancora di più. Biblioteche, teatri e musei sono adesso nelle mani del partito del Nord. Nelle mani di un soggetto che ha usato l’arte – in particolare, la poesia – per inneggiare alle SS e al nazismo» si ricorda in un intervento in piazza.
In piazza, questo pomeriggio, è intervenuta Loretta Nicolosi, portavoce per la provincia etnea del gruppo Facebook, che afferma: «la Lega in Sicilia è una nota fortemente stonata: noi siamo arte e cultura, non possiamo sottometterci all’idea che un leghista abbia potere in Sicilia. Non permetteremo che la Lega Nord metta radici nelle nostre terre».
Questa ennesima giornata di mobilitazione ci ricorda che l’identità siciliana (al contrario di quanto sostiene il Presidente Musumeci) c’è e si vede: è quella di un popolo che lotta per la propria terra. In piazza i manifestanti si sono lasciati dandosi appuntamento al 22 settembre. In coincidenza con l’anniversario dell’ultimo giorno della rivolta del Sette e Mezzo, noto evento di rivalsa della nostra storia, i siciliani ricorderanno la loro volontà di strappare la loro cultura e la loro identità dalle mani della Lega e di questo governo regionale.