Recovery Fund: quanto andrà al Sud e alla Sicilia?
Il Consiglio europeo ha raggiunto l’accordo su un pacchetto da 750 miliardi di euro, denominato Next Generation Eu, per sostenere la ripresa post Covid-19. All’Italia ne andranno ben 209 miliardi. Ma non è tutto oro quel che luccica.
Il Recovery Fund
Di questa cifra 127 miliardi saranno erogati sotto forma di prestiti e “solamente” 82 a fondo perduto. In realtà, l’Italia dovrà contribuire al fondo per un valore di circa 50 miliardi: i fondi che ci verranno “regalati” dall’Europa non sono dunque i 209 miliardi sopra citati, ma una cifra assai più ridotta che ammonta a circa 30 miliardi.
A prescindere dai numeri, quelle stanziate col Recovery Fund sono ingenti quantità di denaro che potrebbero servire a ridurre finalmente lo storico divario Nord-Sud. Invece, si sta già pensando di distribuire i fondi sulle aree del paese che meno ne necessiterebbero: quelle in cui si concentrano percentuali di PIL maggiori.
«Più fondi al Sud». Tutta una bugia!
Secondo quanto sostiene «il Quotidiano del Sud», si muove in questo senso Italia Veloce, l’allegato sulle infrastrutture del DEF che si propone di programmare uno sblocca cantieri per più di 130 opere. Il piano prevede 200 miliardi di investimenti in 15 anni: di questi, 1/3 dovrebbero essere finanziati con il Recovery Fund.
La Ministra delle infrastrutture e dei trasporti Paola de Micheli, qualche giorno fa, ha annunciato che almeno il 40% del fondo sarà destinato al Sud. Cifra che supera addirittura la quota del 34% che spetterebbe al Mezzogiorno secondo una ripartizione effettuata sulla base della popolazione residente.
Secondo la testata giornalistica sopracitata, l’affermazione è una grossa presa in giro. Infatti, la quota percentuale delle grandi opere possibili nel Mezzogiorno non supera il 19%: dunque molto meno di quanto equamente spetterebbe al Sud. Una percentuale lontana dal sopracitato 40%.
La storia si ripete
Se così fosse, la situazione non ci sorprenderebbe: proprio come quando iniziò a circolare una fantomatica ripartizione del MES – che vedeva concentrare gran parte delle risorse nelle regioni più industrializzate – per il Recovery Fund la situazione si presenta analoga. Il Sud pagherà i contributi per la quota che l’Italia versa all’Europa, senza ricevere quasi nulla in cambio.
Sembra che le parole della Ministra De Micheli rappresentino il solito tentativo di tranquillizzare i territori del Mezzogiorno, promettendo loro che, prima o poi, i fondi per la ripartenza arriveranno. Parole che puntualmente si rivelano vuote e prive di fondamenta reali.