«Giornale di Sicilia», pronti 17 licenziamenti: lavoratori in sciopero

«Giornale di Sicilia», pronti 17 licenziamenti: lavoratori in sciopero
Arriva un’altra mazzata per la redazione del quotidiano « Giornale di Sicilia». L’azienda proprietaria, la Ses di Messina, ha annunciato la volontà di realizzare un progetto che, a partire da novembre, prevede un ulteriore taglio di organico e retribuzioni.

17 esuberi tra i giornalisti

Sarebbero 12 i giornalisti richiesti in organico quotidianamente, a fronte dei 24 necessari fino a pochi mesi fa. I giornalisti hanno annunciato, dopo una lunga assemblea, 17 giorni di sciopero, tanti quanti sono i lavoratori in esubero, prossimi al licenziamento.
«Ora arriva una mazzata che probabilmente non ha precedenti, sicuramente non in Sicilia. Gli editori avviano un progetto con cui da novembre vorrebbero dimezzare sia le retribuzioni che l’organico. Tutto questo l’assemblea, riunita in via straordinaria, lo respinge. E denuncia anche l’atteggiamento di chiusura dell’azienda, che non ha ritenuto di dovere prima concordare con la rappresentanza sindacale di base una via d’uscita a una situazione di crisi che nessuno vuole sottovalutare».

L’atteggiamento della Ses di Messina

Continua dunque la crisi profonda del « Giornale di Sicilia», orma da tempo inserito in un processo di definanziamento e smantellamento che sta mietendo troppe vittime tra lavoratori e lavoratrici. Non è la prima volta che la proprietà annuncia di punto in bianco grossi licenziamenti. Era il giugno dello scorso anno quando i poligrafici scioperavano davanti alla sede palermitana dopo l’annuncio di 34 licenziamenti imminenti ( ne avevamo parlato qui ).
«Avevamo sperato in un rilancio della testata. Così ci era stato promesso. Così non è stato. L’unico investimento – proseguono i giornalisti – è stato il full color, poi abbiamo registrato e subito soltanto tagli sempre più consistenti e il continuo rinvio di interventi essenziali come la realizzazione della nuova sede, più volte annunciata e mai realizzata. Rimaniamo invece confinati in locali provvisori e inadeguati da quando, oltre due anni fa, la redazione storica è stata distrutta da un incendio. Allo spirito di sacrificio di tutti noi, anche durante i difficili mesi del lockdown, non è corrisposto un impegno altrettanto forte degli editori che per prima cosa dovrebbero avere a cuore il mantenimento salariale dei propri dipendenti, specialmente in questo periodo in cui i finanziamenti pubblici e le agevolazioni alle imprese si stanno consolidando». Cosi i giornalisti descrivono l’atteggiamento della Ses Messina che, da quando 3 anni fa ha acquistato il Giornale, dopo aver smantellato un anno fa l’edizione della Sicilia orientale, ha dimostrato solo di voler chiudere battenti anche a Palermo.

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