La battaglia degli assistenti igienico-personali continua: «il posto di lavoro non si tocca»

La battaglia degli assistenti igienico-personali continua: «il posto di lavoro non si tocca»
Due giorni di proteste, a Palermo, per la mancata stabalizzazione di più di 2.400 assistenti igienico-personali siciliani. Dopo il sit-in di ieri al comune, questa mattina i lavoratori si sono dati appuntamento davanti l’assessorato alle Politiche sociali e alla Famiglia, in Via Trinacria.
 

«Il posto di lavoro non si tocca»

Dopo aver ottenuto un incontro al Comune di Palermo, oggi, gli assistenti igienico-personali hanno rinnovato la loro protesta davanti l’assessorato alle Politiche sociali e alla Famiglia. Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha affermato che manderà una nota all’Assessore alle Politiche Sociali per fare pressione, al fine di attivare il servizio di assistenza. I lavoratori non si sono accontentati dell’intervento del Sindaco e si dicono non intenzionati a fermare la mobilitazione, almeno finché non ottenerranno la stabilizzazione.

Giorgia Geraci, assistente igienico-personale da 25 anni e delegata Slai Cobas, in un’intervista ha affermato: «la questione dei servizi di assistenza igienico-personali nelle scuole superiori ma anche nelle scuole comunali, è una questone che riguarda tutta la Sicilia e che ancora oggi non trova una svolta positiva. Purtroppo ci troviamo di fronte a tantissimi studenti e bambini disabili che non possono frequentare la scuola perchè mancano queste figure. In questo momento, nonostante la deliberazione di giunta e il richiamo dell’Assessore Scavone ai comuni e alle città metropolitane, gli enti locali lamentano ancora la mancanza di risorse disponibili. I danni maggiori li stanno subendo i ragazzi disabili. Questi vengono da un periodo di lockdown, da marzo gli viene negato il diritto alla studio e all’inclusione scolastica. L’Assessore Scavone, il Presidente Musumeci e tutti i rappresentanti dell’Ars devono attivarsi affinchè questi servizi siano stabili una volta e per tutte».
 

Unica soluzione: stabilizzazione

In Sicilia le istituzioni stanno mettendo in atto un vero e proprio scempio sociale, colpendo al contempo migliaia di assistenti igienico-personali e studenti disabili. I primi si ritrovano, dopo oltre vent’anni di servizio, senza lavoro; i secondi sono invece stati lasciati privi di figure specializzate che li assistano durante le loro giornate scolastiche. Privi, dunque, di avere garantita la possibilità di accedere alla formazione scolastica.

Sono più di 2400, i lavoratori precari che stanno lottando in questi mesi per la stabilizzazione. «L’Assessore Scavone, in questi mesi» – dichiara il sindacato Slai Cobas Sicilia – «ha di fatto creato un grosso guaio, causato dalla presa di posizione che ha assunto nell’interpretare in maniera errata il parere del Consiglio di Giustizia Amministrativa sulle competenze tra Stato e Regione in merito».

Un parere consultivo del Cga, ricevuto su richiesta della Regione, avrebbe infatti indicato alla Sicilia di fruire per il ruolo attualmente svolto dal personale igienico-sanitario, del personale Ata – come avviene nelle altre regioni. Personale che, per garantire un’assistenza specializzata e qualificata, andrebbe prima formato a spese della Pubblica Amministrazione.

A luglio, attraverso una deliberazione di giunta, l’Assessore ha invitato i comuni e le città metropolitane a «tenere in debita considerazione il diritto di assistenza della persona disabile per continuare a garantire, con personale adeguato, servizi aggiuntivi, integrativi e migliorativi. Gli enti locali, però, affermano di non disporre dei fondi per sobbarcarsi di quest’onere».

La definitiva stabilizzazione degli assistenti igienico-sanitari permetterebbe il non ripresentarsi più del problema, garantendo lavoro e studio a migliaia di siciliani.
Ed è per questo che, nonostante le promesse fatte dal sindaco di Palermo e dall’Assessore regionale, i lavoratori non mollano la presa e continuano a lottare.

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