Consorzi di bonifica: tre giorni di proteste all’ARS per l’approvazione della nuova riforma
Questa mattina, a Palermo, sotto la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, si è svolta la prima manifestazione per la richiesta del turnover nel settore dei consorzi di bonifica. Abbiamo intervistato Silvio Italiano, operaio del settore, e Maurizio Grosso, segretario generale del SIFUS.
Tre giorni di protesta
Il sindacato SIFUS CONFALI, a fianco dei lavoratori dei corsorzi di bonifica, ha lanciato tre giorni di protesta per rivendicare il turnover e richiedere al Parlamento siciliano l’approvazione del DDL n.856. I tre giorni dovranno seguire l’iter d’approvazione del DDl sul turnover del personale a tempo determinato.
Si tratta di una legge che – se approvata – permetterà di restituire, dopo 25 anni, efficienza e funzionalità a un settore in sofferenza.
Sono tante le criticità che colpiscono il settore dei consorzi di bonifica siciliani: dalla gestione delle risorse idriche e del rischio idrogeologico, fino ai debiti per circa 70 milioni che hanno causato nel corso del tempo i ritardi nelle retribuzioni ai lavoratori.
La riforma è ancora in fase di approvazione
A maggio dell’anno scorso, il Presidente della Regione Nello Musumeci affermava: «renderemo produttive anche le aree interne e pagheremo i creditori». Con queste parole, il presidente annunciò la riforma dei corsorzi di bonifica. Dopo parecchi mesi però, il disegno di legge, è ancora in fase di approvazione.
In Sicilia sono quasi duemila i lavoratori dei Consorzi di bonifica, circa mille i contratti a tempo indeterminato e novecento quelli a tempo determinato. Questi ultimi sono i cosidetti 151isti, 101isti e 78isti.
Il turnover potrebbe essere una soluzione per tantissimi lavoratori, escludendo una volta e per tutte il ricorso al precariato.