Madonie: un coordinamento contro il deposito radioattivo
Unanime la voce delle Istituzioni madonite a fianco dei sindaci di Castellana Sicula e Petralia Sottana. Un coordinamento permanente seguirà e organizzerà tutte le iniziative utili per bloccare questa scelta.
Pubblichiamo il comunicato firmato dai sindaci dei comuni delle Madonie, contro il progetto di costruzione del deposito nazionale di rifiuti radioattivi nell’area compresa fra i Comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana.
(6 gennaio 2021) – NO al deposito di scorie nucleari nelle Madonie.
Unanime la voce delle Istituzioni madonite che affermano la propria contrarietà e il proprio disappunto al fianco dei sindaci dei comuni di Castellana Sicula e Petralia Sottana nel cui territorio ricade l’area di Vicaretto inserita nella Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) per accogliere un deposito di tipo superficiale per la sistemazione definitiva dei rifiuti radioattivi a bassa e media attività.
Una scelta che entra in contraddizione con gli stessi criteri posti alla base per l’individuazione delle aree eleggibili. Leggendo il rapporto pubblicato dalla Sogin (società che si occupa dello smaltimento dei rifiuti delle vecchie centrali nucleari) si scopre che uno dei criteri principali da tenere in considerazione era ed è quello relativo alla vicinanza ad aree di parco o a luoghi di interesse naturalistico. È innegabile e tutti dovrebbero sapere che nelle Madonie da anni esiste un Parco regionale che fa parte del circuito dell’European Geopark e conserva nella propria area oltre il 50% del patrimonio di biodiversità presente nell’intero Mediterraneo.
La situazione ci lascia quindi perplessi perché non vogliamo credere che ci sia qualcuno che vuole cancellare le valenze ambientali stratificatesi e custodite attivamente in secoli di storia.
«Noi non lo consentiremo»
Le Madonie non possono vedere cancellati decenni di politiche orientate alla sostenibilità ambientale prima e all’economia circolare dopo. In questi anni hanno fatto scelte diverse e si sono date strategie che vanno in direzione opposta a quanto contenuto nella CNAPI. Strategie che sono state approvate e condivise dagli organi nazionali e regionali, ivi compresi i due ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente che hanno approvato la carta nazionale. Inserite nel documento d’Area Madonie Resilienti: laboratorio di futuro, trasferito nell’Accordo di Programma Quadro Madonie.
Come istituzioni democraticamente elette non possiamo accettare scelte calate dall’alto su argomenti così complessi e delicati che impegnano i territori per decenni. Un deposito di tipo superficiale dovrà mantenere la propria attività almeno per 50 anni. Per questo motivo, a partire dalle prossime ore, daremo vita a un coordinamento istituzionale permanente che vedrà la partecipazione attiva di tutti gli organi istituzionali e non solo presenti nel territorio. E avrà il compito di programmare e coordinare ogni azione che sarà ritenuta necessaria e utile al fine di scongiurare questa scelta delittuosa e sciagurata. A iniziare dalla necessità di formulare le nostre osservazioni alle proposte tecniche avanzate dalla Sogin entro i 60 giorni dall’avvio della consultazione pubblica e quindi entro il prossimo 6 marzo.
Firmato:
i Sindaci e i Presidenti dei Consigli Comunali dei comuni di: Aliminusa, Alimena, Bompietro, Blufi, Caccamo, Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Montemaggiore Belsito, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani Bagni, Campofelice e Lascari;
il Presidente dell’Ente Parco delle Madonie;
Il Presidente della SO.SVI.MA. Spa – Agenzia di Sviluppo delle Madonie;
il Presidente del GAL ISC Madonie;
il Presidente della Rete Scolastica Madonie;
il Presidente della DMO “Madonie e Targa Florio”.