Vittoria degli autonomisti corsi al primo turno delle elezioni.
“Marea di voti ai nazionalisti”, “ I nazionalisti sbancano in Corsica”: questo il tenore dei titoli apparsi oggi in tutti i giornali in Francia e non solo. Sì, perché dopo due anni al governo della regione gli autonomisti e gli indipendentisti nella coalizione “Pe a Corsica” avanzano di oltre il 10% rispetto alle precedenti elezioni arrivando ad un ben cospicuo 45,4 con il programma “Un paese da Fa”. Da sottolineare anche il buon risultato in ascesa dell’ala dura dell’indipendentismo “Core in Fronte” che con il 6,7% sfiorano l’ingresso all’Assemblea regionale che prevede uno sbarramento al 7%. Si prospetta quindi la buona possibilità di ottenere la maggioranza assoluta al secondo turno di queste elezioni che vedono anche dall’1 gennaio l’unificazione dei due distretti territoriali Alta Corsica e Corsica del sud in una unica regione amministrativa.
Grande débâcle per i partiti “francesi” dal movimento “Andà per dumane” del presidente Macron che si ferma all’11,3% ai repubblicani di “Voir plus grande pour elle” che ottiene il 12,8% proponendo nel loro programma l’apertura di casinò ed infine la destra regionalista di “A strada di l’avenne” che si ferma al 15%. Restano fuori dall’assemblea il Front National che precipita dal 10,58% al 3,3% e “L’avvenir, La Corse en commun” coalizione della sinistra “francese” sconfessata dalla direzione centrale del PCF e “La Corse insoumise” che fa riferimento al movimento continentale di Mélenchon che raccoglie solo il 5,7%
Le prime dichiarazioni del presidente Talamoni precisano le richieste da presentare a Parigi l’indomani del secondo turno di domenica prossima: autonomia fiscale, liberazione dei prigionieri politici, diritto di prelazione dei corsi sulle vendite immobiliari atte a scongiurare la massiccia speculazione edilizia in atto. Rassicurando lo stato francese che per dieci anni non ci sarà richiesta di indipendenza.