Sicilia, ritorno a scuola. Che confusione!

Sicilia, ritorno a scuola. Che confusione!
Da oggi la Sicilia è in zona arancione e la scuola riparte in presenza.

Questa mattina sono tornati in classe tutti gli studenti di seconda e terza media. È stata invece rinviata all’8 febbraio la ripartenza delle scuole superiori, che comunque avverrà al 50%.

Ma questa parziale ripartenza non sembra essere stata semplice. I dirigenti scolastici e il personale amministrativo hanno dovuto fare una corsa contro il tempo per diramare la comunicazione ufficiale della riapertura per le seconde e terze classi delle scuole medie e organizzare tutto il necessario. L’ordinanza è arrivata, infatti, solo sabato, alla vigilia della riapertura.

La confusione regna sovrana anche tra le famiglie, molte delle quali non hanno portato i loro figli a scuola.

 

Le dichiarazioni di professori e dirigenti scolastici

Nel capoluogo siciliano alcuni dirigenti scolastici segnalano una presenza dimezzata rispetto ai numeri di studenti che sarebbero dovuti ritornare in classe. Al giornale online «la Repubblica – Palermo» parla il Prof.re Rosolino Cicero dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino del Cep. «Stiamo cercando di capire il perché di queste assenze. I genitori devono portare una autocertificazione in cui dichiarano che in queste settimane non hanno avuto rapporti o comportamenti a rischio sul fronte di eventuali contagi Covid. Forse è questo che li frena. In ogni caso, come scuole medie, eravamo pronti a rientrare. Le superiori, invece, sono rimaste appese all’incertezza fino all’ultimo e questo non è accettabile».
Dall’istituto superiore palermitano Pietro Piazza arrivano simili lamentele. Secondo il preside era tutto pronto per ripartire in sicurezza e per loro non era necessario rimandare tutto di una settimana.

 

Confusione anche per la ripartizione delle aule

Sempre a Palermo la confusione monta anche sulla ripartizione delle aule tra sedi centrali e distaccate e tra i diversi istituti. Da quando è iniziata la pandemia il piano aule complessivo ha subito parecchi incroci e scambi gestiti direttamente dall’amministrazione comunale.

Questa mattina, ad esempio, 11 classi dell’istituto Garibaldi sono state accolte nell’istituto Serpotta di Borgo Vecchio che fa parte, però, dell’istituto Politeama. I genitori degli studenti del Garibaldi lamentano la mancata rotazione delle classi tra Serpotta e sede centrale. Questa divisone secondo loro penalizzerebbe alcune classi. E c’è poi chi si chiede se l’istituto Serpotta sia davvero sicuro, visto che fino a poco tempo fa i due piani della scuola erano inagibili. C’è chi arriva addirittura ad affermare che ci vorrebbe un miracolo per renderlo veramente agibile, nonostante gli sforzi del preside.

Ma la situazione che si vive a Palermo è emblematica e rappresentativa di quello che sta accadendo in tutta l’isola, soprattutto nei grandi comuni. In molti casi la gestione comunale della ripartizione delle classi e le differenze tra le ordinanze emanate a livello nazionale e regionale e quelle scritte dai sindaci ha generato discrepanze e molta confusione. A pagarne le spese sono le famiglie e gli studenti, come al solito.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *