Palermo Calcio Popolare: regole del gioco e passione sociale contro il calcio moderno.
Abbiamo avuto l’onore di incontrare e conoscere i ragazzi del Palermo Calcio Popolare e la possibilità di porre loro qualche domanda in merito alla realtà che è nata, due anni fa, proprio a Palermo: un’idea, resa immediatamente concreta, che ha permesso di mettere su, con ostinazione e caparbia, una squadra di calcio popolare che mettesse subito sotto i riflettori il calcio, quello vero, e i suoi sostenitori, senza i quali nessuna squadra può realmente esistere.
Che differenza c’è tra calcio popolare e calcio moderno?
Sarebbe più facile elencare le cose in comune, ovvero le regole del gioco in campo e la passione della gente che riempie gli stadi o i campetti di periferia, in qualsiasi categoria. Ormai il calcio dei grandi palcoscenici, il calcio moderno, è condizionato da lobby, assurde regole di partecipazione all’evento, in primis tornelli o la ormai defunta tessera del tifoso, ma anche procuratori, banche e pay tv. Quest’ultime ormai riescono anche a condizionare giorni ed orari delle partite, con un assurdo spezzatino, alla faccia dei tifosi, uniche vittime di questo sistema. Il calcio popolare invece, nelle sue diverse sfaccettature, riesce a racchiudere in sé la passione della propria gente. Proprio perché il gioco del calcio è universalmente trasversale. Nel caso specifico del nostro progetto il termine Popolare è figlio di quell’azionariato che rende ogni Sostenitore proprietario della squadra: proprio perché il calcio appartiene alla propria gente. I nostri Sostenitori sono anche proprietari del Palermo Calcio Popolare, ecco qual è l’idea differente di cui tanto parliamo. Ma “Popolari” sono anche le locandine che prepariamo per ogni match casalingo, e non, così come la goliardia che si respira tra i gradoni del campo del Cantiere navale e anche in trasferta. Tutte le squadre dovrebbero essere vigilate dai propri tifosi perché la storia ci insegna che proprietà, presidenti, allenatori, sono di passaggio, i tifosi invece sono gli unici veri “proprietari” di qualsiasi squadra di calcio.
Da dove, quando e perché nasce l’idea del Palermo Calcio Popolare e quali sono stati gli step più importanti vissuti dalla squadra e dai sostenitori?
L’idea del Palermo Calcio Popolare nasce davanti ad una pinta di birra, diversi anni fa, all’Ohana pub, divenuta la nostra attuale sede sociale. Un gruppo di amici, stanco di tutto quello che ho raccontato prima riguardo al calcio moderno, decide di mettersi in gioco per dimostrare che il tifoso, anzi il Sostenitore, può essere proprietario di una squadra di calcio senza presidenti di sorta che investono spese folli. Per spese folli non intendo solo quelle dei grandi palcoscenici, ma anche quelle realtà del calcio dilettantistico che investono piccoli patrimoni per portare avanti una squadra. Dall’idea iniziale, concretizzata il 29 febbraio 2016, si è passati ai fatti ed al calcio giocato. Grazie al tam tam su Facebook, siamo riusciti a portare tantissima gente ai primi provini. Il tutto monitorato e gestito dal nostro allenatore Mister Giovanni Troia. Al primo anno di vita abbiamo conquistato la vittoria del campionato di terza categoria e la Supercoppa: qualcosa di inimmaginabile se pensiamo che gli stessi fondatori erano pronti a scendere in campo. Poi per fortuna Mister Troia è riuscito a formare un magnifico spogliatoio di gente che con passione, e senza alcun rimborso, ha onorato, ed onora ancora oggi al meglio, la maglia del Genio. Il Genio di Palermo, proprio lui, simbolo ed emblema del nostro progetto. Attualmente siamo nei piani alti della seconda categoria e tireremo le somme a fine torneo.
Siamo già al secondo anno di vita del Palermo Calcio Popolare. Tantissime le vittorie raggiunte. Quali sono le prospettive e gli obiettivi futuri?
Non abbiamo obiettivi prefissati, ai nostri ragazzi diciamo sempre che pretendiamo sudore e passione per la nostra maglia, i risultati poi sono il frutto dei sacrifici e dell’impegno. Se lotti e dai il massimo non hai mai alcuna recriminazione ed è questa la nostra filosofia. Un altro obiettivo è quello di continuare a dimostrare che il tifoso ha la stessa importanza del giocatore, tutti fanno parte per noi della grande famiglia del Genio. In egual misura. Nel nostro cuore, però, anche noi abbiano un piccolo sogno: realizzare una scuola di calcio popolare per i bambini ed i ragazzi della nostra città. L’idea è quella di renderla gratuita per tutte le famiglie che vivono in situazioni di grande difficoltà. Speriamo di realizzarlo nel medio termine, ma credo che già entro l’anno riusciremo a fare qualcosina in merito. Dimostrare che un altro calcio è possibile, seppur nelle categorie minori del gioco più bello del mondo, è l’obiettivo che ci siamo prefissati tanti anni fa all’Ohana Pub, e questo rimane ancora oggi il fulcro di quell’ideale che ha dato vita al Palermo Calcio Popolare.