Carcere di Augusta. Le proteste dei detenuti continuano
Proteste nel carcere di Augusta da parte dei detenuti. Ieri sono stati rifiutati i pasti quotidiani, a seguire una battitura contro le celle.
La protesta e il sovraffollamento
E’ di ieri la notizia di un’ennesima protesta scoppiata all’interno del carcere di Augusta, in provincia di Siracusa. I detenuti della casa di reclusione di Augusta hanno deciso di rifiutare tutti e tre i pasti del giorno, battendo le scodelle contro le pareti delle celle per parecchi minuti.
Anche stavolta non si sa quali siano state le motivazioni specifiche della protesta, ma è possibile immaginarle, perché molto si sa delle problematiche delle carceri italiane, a partire dalla questione drammatica del sovraffollamento. Nella struttura di Augusta sono attualmente presenti 450 persone, mentre la capienza massima stimata è di 250.
Inoltre nei giorni scorsi, è sopraggiunta notizia che tre detenuti reclusi in una sezione della struttura abbiano contratto il Covid-19. Una situazione già di per sé invivibile, a cui si aggiungono la carenza di acqua, di docce e di servizi igienici nelle celle e nell’intera struttura.
La vita dentro le carceri
Nel pieno della pandemia abbiamo assistito a situazioni davvero drammatiche all’interno delle carceri dello Stato italiano. Il sovraffollamento all’interno degli istituti ha messo a dura prova i detenuti che in varie occasioni hanno saputo reagire organizzando momenti di rivolta collettiva.
Mentre nei mesi di lockdown c’era chi si sbracciava per evitare che i detenuti potessero usufruire di pene alternative, affermando che sarebbero stati “più sicuri” lì dentro, il numero di morti in carcere andava aumentando. A questi vanno sommati i casi di violenza denunciati ogni giorno e le morti per suicidio. Non è possibile guardare a questi eventi come sporadici, sono la normalità nelle carceri dello Stato italiano: abusi, torture, sovraffollamento, carenza di servizi essenziali per il rispetto della dignità delle persone.
La rivolta è necessaria
Le forme di ribellione che vengono sperimentate in carcere, per risolvere problematiche quotidiane molto spesso legate alle condizioni in cui vivono i detenuti, sono tante e continuano a crescere.
Le proteste nel Carcere di Augusta si sommano a quelle delle altre case circondariali, penitenziari e istituti minorili, dove nei giorni scorsi si sono registrate diverse manifestazioni di dissenso nei confronti del sistema penale. Di fronte alle responsabilità dello Stato Italiano rivendichiamo insieme ai detenuti la garanzia del distanziamento e il rispetto di condizioni di vita dignitose. Inizia a diventare sempre più pressante la necessità di emettere provvedimenti straordinari come Amnistia e indulto per permettere alle persone detenute di poter vedere rispettato il loro diritto alla vita.