Amat non eroga gli stipendi, lavoratori in stato di agitazione
Stamattina i lavoratori dell’Amat sono entrati in stato di agitazione. Si trovano, infatti, senza stipendio e – secondo quanto riportato ieri dal «Giornale di Sicilia» – sembra che la situazione rimarrà così almeno fino a giorno 17.
Due settimane fa la società partecipata concessionaria del trasporto pubblico della città di Palermo aveva mandato una fattura al Comune, ma era stata rimandata indietro senza ricevere nessun corrispettivo.
Le ragioni della paralisi
Per capire cosa è successo dobbiamo fare un passo indietro.
Alla fine del 2020 – al momento dell’approvazione del bilancio Consuntivo – i consiglieri comunali imposero una linea all’amministrazione comunale che prevedeva il taglio di alcune previsioni di spesa tra cui i trasferimenti alle partecipate, che hanno registrato tagli per 13 milioni e 637mila euro. Nel caso specifico dell’Amat i tagli ammontano a più di 1 milione di euro: 156 mila euro per le navette in centro storico, 450 mila euro per il servizio di scuola bus e 440 mila euro per la segnaletica orizzontale e verticale.
La ragioneria aveva chiesto all’amministrazione di rivedere tutti i contratti con le aziende sulla base di questi tagli, ma ciò non è avvenuto e la conseguenza è stata una paralisi.
Servizio pubblico a rischio
L’azienda a causa della riduzione di spesa da parte del socio unico, il Comune di Palermo, è costretta a subire una perdita ingente per le sue casse e si trova adesso nelle condizioni di non poter pagare i suoi lavoratori.
Ieri si è tenuta quindi una riunione tra il presidente Michele Cimino, i dirigenti dell’azienda e i rappresentanti delle sigle sindacali. Chiedevano che la situazione venisse finalmente sbloccata.
Ma il risultato sembra essere sempre lo stesso: l’incertezza per il futuro dei dipendenti e la paura che un servizio pubblico che dovrebbe garantire il diritto alla mobilità dei cittadini venga – ancora una volta – messo a rischio.
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