Caso Siri: arrestato Arata, ex consulente di Salvini per l’energia
Arrestati all’alba Paolo e Francesco Arata, due imprenditori alcamesi vicini alla Lega. In particolare il primo, è stato consulente del ministro Matteo Salvini per l’energia. Richiesta per loro la misura cautelare dai magistrati di Palermo che, insieme ai colleghi romani, si stanno occupando dell’inchiesta sulle rinnovabili e sui nuovi prestanome che avrebbero portato avanti gli affari di Vito Nicastri, imprenditore trapanese ritenuto uno dei finanziatori della latitanza del boss Matteo Messina Denaro, recentemente condannato a 12 anni di carcere.
Gli Arata, padre e figlio, sono stati arrestati con l’accusa di corruzione, riciclaggio e intestazione fittizia di beni. Le indagini, in realtà, vanno avanti da mesi; gli Arata erano finiti al centro dell’attenzione per un giro di mazzette alla Regione siciliana che coinvolge lo stesso Nicastri. L’imprenditore trapanese dell’eolico e il suo socio occulto sarebbero stati favoriti da quelle tangenti nell’ottenimento delle autorizzazioni per i loro affari nell’eolico e nel bio-metano.
Il legame fra i due imprenditori alcamesi e la Lega non si limita alla carriera politica di Paolo Arata che, per anni, è stato consulente, reclutato due anni fa da Salvini per stilare il programma del partito; ma riguarda l’inchiesta stessa che ha portato all’arresto suo e del figlio questa mattina. Nel filone romano, infatti, è coinvolto anche l’ex-sottosegretario alle infrastrutture leghista Alessandro Siri. Gli Arata avrebbero pagato una mazzetta da 30 mila euro in cambio di un emendamento, presentato ma mai approvato, sugli incentivi connessi al mini-eolico, settore in cui l’ex-consulente del Carroccio aveva investito in Sicilia.
Ancora guai, insomma, per il partito di Salvini. Invitiamo, quindi, il Ministro degli Interni a risolvere e fare i conti con i tanti problemi di corruzione interni al suo partito, prima di puntare il dito e segnalare quelli degli altri.