Assemblea pubblica #sevolovoto: è stato di agitazione!
L’assemblea pubblica di ieri sera, tenutasi presso il Monumento ai Mille di Marsala, ha visto una larga partecipazione di cittadini lilibetani. La natura dell’appuntamento e il numero di partecipanti ci restituiscono immediatamente dei dati su cui proviamo a fare delle piccole, seppur profonde, considerazioni.
La campagna lanciata da questo soggetto collettivo informale si chiama “Se volo…. Voto”, a rimarcare l’annosa questione della decisionalità nei territori e, dunque, il tema della democrazia che si prova a riconfigurare attraverso il ribaltamento dei rapporti di forza. Gli abitanti e diretti interessati dalla questione dell’aeroporto paventano l’astensione dalle urne, tra il 23 e il 26 maggio, qualora si delineasse concretamente la prospettiva di dismissione di questa importante infrastruttura di continuità.
Il modello di sviluppo incentrato sull’incalzante e arrogante declinazione estrattivista appare nella sua incapacità di rispondere agli interessi dei molti (studenti, proprietari di strutture ricettive, ristoratori, commercianti, semplici cittadini) dirottando flussi di cassa da investimenti improduttivi (nella piena vocazione aziendalista) a lidi dove la realizzazione di plusvalore sia rispettata, nel pieno concetto capitalistico. Nonostante costi sociali elevati. Ma tant’è, le implicazioni umane sono sempre le uniche sacrificabili.
“C’era tante gente” ci ha detto Simona del comitato cittadino per l’aeroporto di Birgi, “e poi c’era anche la rabbia. La rabbia di chi ha investito i risparmi di una vita per realizzare una struttura ricettiva, c’era la rabbia del ristoratore che non arriva a fine mese, c’era la rabbia dello studente che per raggiungere l’università dovrà arrivare fino a Punta Raisi, c’era e c’è la rabbia del comune cittadino che dovrà limitare gli incontri con i parenti trasferiti al Nord.” E continua: “La chiusura di questo snodo di trasporto, già fortemente depotenziato dalla mancanza di adeguate infrastrutture stradali e ferroviarie, ha come immediate conseguenze il progressivo deterioramento delle condizioni di vita e il calo economico di questa provincia. La crisi dell’aeroporto rappresenta infatti la goccia che ha fatto traboccare il vaso: i collegamenti, sia su gomma che ferroviari, risultano essere insufficienti, inefficienti e impietosi (ad esempio per raggiungere Catania, l’altro estremo dell’isola, ci vogliono ben 4 ore di auto o addirittura 14 ore se ci si affida a Trenitalia!)”.
Un altro tema centrale affrontato ieri sera è quello dell’emigrazione rispetto al quale il comitato si esprime in modo preoccupato e secondo cui “Salvare l’aeroporto di Birgi significa salvare il nostro territorio dall’isolamento ma anche da un’altra grave calamità, quella dell’emigrazione. Sono moltissimi i cittadini marsalesi che dopo aver lavorato fuori, oltre lo stretto o addirittura all’ estero, sono tornati qui in Sicilia per investire, soprattutto nel settore turistico. Questa è la battaglia delle battaglie perché combattuta da chi crede nelle risorse del proprio territorio e crede che sia possibile vivere serenamente nella propria città.”
Per quanto riguarda il lavoro da svolgere il comitato cittadino per l’aeroporto di Birgi continua con le iniziative di raccolta firme (sono già oltre 4000!!) per la campagna SE VOLO.. VOTO!, da consegnare al governatore Musumeci. Il prossimo appuntamento a Marsala per sottoscrivere con la propria firma la complicità per questa battaglia, sarà domenica 14 aprile in due diverse postazioni: Piazza Loggia e Monumento ai Mille, tra le 10:00 e le 13:00. Inoltre tutti gli esercenti parte del comitato, metteranno a disposizione i propri locali per raccogliere le firme. Una volta raggiunta la quota 30.000, le firme saranno consegnate al governatore in occasione di un corteo che si terrà a Palermo in una data tra il 20 e il 27 aprile.
La petizione #sevolo… voto…! si potrà anche firmare online qui.