Autisti in sciopero nel catanese: «vogliamo lo stipendio»
È scoppiata oggi in piazza Duomo, nel comune di Giarre (CT), la protesta dei dipendenti delle aziende di trasporti Buda e Sag.
«Rivogliamo la dignità dello stipendio» e «dieci anni di promesse»; questi gli slogan che stamattina i dipendenti hanno scritto sugli striscioni posti davanti la chiesa della cittadina. Ben 18 autisti delle due ditte non ricevono infatti lo stipendio da lunghissimi periodi – alcuni addirittura da un anno e mezzo.
Le dichiarazioni
Dalle dichiarazioni dei manifestanti si evincono le difficili condizioni che sono costretti a subire, da anni, gli autisti delle ditte. «Faccio l’autista da 27 anni. Mia moglie non lavora, la nostra famiglia va avanti solo grazie agli aiuti dei parenti» afferma Evaristo, uno dei dipendenti con più esperienza, con a carico un mutuo che nemmeno con l’emergenza Covid è riuscito a sospendere, poiché indietro col pagamento delle rate.
Gli ulteriori disagi
Le due aziende di trasporti collegano diversi paesi dell’entroterra siciliano, alcuni dei quali rimangono totalmente scoperti dal servizio per via dello stop delle ditte.
Alcune tratte – come Calatabiano-Catania, Riposto-Catania, Riposto-Calatabiano-Taormina, Riposto-San’t Alfio – non vengono effettuate al momento. Ciò lascia centinaia di persone completamente senza collegamenti. Tra l’altro, oltre agli autisti, anche numerosi fornitori di Buda e Sag rimangono in attesa di pagamenti da migliaia di euro.
La presa in giro della Regione
Il 5 maggio, il Dipartimento Regionale delle Infrastrutture ha mosso un timido passo verso la risoluzione di questo annoso problema. Hanno inviato una diffida alle società per sollecitare il pagamento degli stipendi e per evitare che si ripropongano le interruzioni di servizio di trasporto pubblico, pena la risoluzione del contratto – che per le aziende significherebbe il fallimento.
Questa diffida non sembra però cambiare concretamente nulla, dato che non contiene un limite temporale entro il quale la società debba risolvere la situazione.
Gli autisti sperano che a subentrare per coprire le tratte interessate e a garantire il livello occupazionale sia l’AST (l’azienda partecipata dalla Regione).
Finché la situazione non verrà concretamente risolta i dipendenti continueranno a protestare e nelle prossime settimane potrebbero spostarsi sotto i palazzi del potere di Palermo, insieme ad altri dipendenti di ditte in crisi che in questo momento vivono le stesse condizioni