“Basta all’inquinamento dell’aria” nel quadrilatero della morte
È partita dal Pala Enichem di Priolo la manifestazione organizzata da “Basta all’inquinamento dell’aria nel quadrilatero della morte” (Augusta, Priolo, Melilli, Siracusa). Hanno sfilato per le strade di Priolo sino al palazzo comunale oltre 200 persone rappresentanti dei comitati territoriali che si battono contro sfruttamento dell’aria e del lavoro nei territori devastati dalla presenza del polo petrolchimico.
È la terza manifestazione – dopo quella di Siracusa e Augusta – che porta dinanzi ai palazzi comunali le richieste degli abitanti: 1. adoperarsi con tutti i mezzi possibili contro le emissioni dei veleni industriali; 2. riconoscimento del “disastro ambientale colposo”; 3. risarcimento dei danni causati alla salute e al territorio; 4. presenza dei comitati territoriali in tutte le sedi in cui si decidono le sorti dei territori.
A conclusione del corteo ci sono stati gli interventi dei diversi comitati. Hanno parlato rappresentati del “Comitato Stop Veleni” di Augusta, di “Rifiuti zero”, del “Coordinamento per il territorio contro la discarica di Armicci” di Lentini, del “Movimento aretuseo” di Siracusa, che ha ribadito il suo “basta morti sul lavoro e stop inquinamento”, e la “Rete dei comitati territoriali siciliani” che ha lanciato la chiamata per la manifestazione del 28 gennaio a Milazzo contro il progetto di inceneritore nella Valle del Mela.
In chiusura Don Palmiro Prisutto, il religioso che si batte da anni con tenacia e determinazione contro le morti da cancro e animatore delle tre manifestazioni, ha messo l’accento sul ricatto occupazionale che a tutt’oggi impedisce una reale mobilitazione di massa contro lo stato di inquinamento e sull’insensibilità delle istituzioni locali, regionali e nazionali che hanno lasciato, in spregio della stessa legge Seveso, che gli impianti industriali fossero costruiti a ridosso dei centri abitati. Infine Don Prisutto ha ricordato l’infame, silenzioso smantellamento del piccolo centro Marina di Melilli assorbita dagli impianti industriali del petrolchimico.
L’appuntamento è ora a Melilli. La lotta continua.