Cabaret e Varietà all’Assemblea Regionale Siciliana

Cabaret e Varietà all’Assemblea Regionale Siciliana
Alla fine, l’Assemblea Regionale Siciliana è riuscita ad approvare la Finanziaria regionale.

Dopo la tanto travagliata finanziaria, l’Ars ha approvato anche il bilancio della Regione. Ai documenti è allegato il piano previsto dall’intesa raggiunta tra Stato e Regione per il rientro del disavanzo di 1,7 miliardi di euro. Ma durante l’ultimo giorno di votazioni all’Ars è andato in scena uno spettacolo da Cabaret e Varietà.

I documenti, dopo settimane di infiniti intoppi e difficoltà, hanno ottenuto il via libera con 35 voti favorevoli e 24 contrari. Rispetto alla bozza di manovra presentata dal ragioniere generale Gaetano Armao, il documento finale appare molto impoverito. Una serie di articoli sono stati bocciati a colpi di voto segreto e alla fine il Presidente dell’Assemblea Gianfranco Micciché ha deciso di accantonare tutti gli articoli ancora non varati. Si tratta di più di dieci articoli; la decisione è stata motivata con l’assenza di maggioranza a sostegno delle norme.

 

Lo show di Musumeci

«Quest’aula non risponde più al governo, parlo della maggioranza. Non siamo più in condizione di votare, è saltato il banco» – ha detto in chiusura Micchiché. E così, gli articoli finali – alcuni dei quali di particolare importanza per il governo – non sono neanche stati discussi. Una chiusura dei lavori che è lo specchio del clima che si respira in aula da giorni.

È vero, non è la prima volta che Musumeci lamenta la presenza di franchi tiratori in aula, coperti dall’ausilio del voto segreto. Ma dopo gli ultimi avvenimenti, la situazione sembra essere precipitata. Tensioni, attacchi al governo riguardo allo scandalo sanità che ha portato alle dimissioni dell’Assessore Razza, urla, sceneggiate. Insomma, in Parlamento stiamo assistendo – come si direbbe in questi casi – a Cabaret e Varietà.

E mentre il Presidente risponde che gli articoli bocciati sono colpa di alcuni «ascari» presenti tra le file della maggioranza c’è chi ha definito la seduta di ieri la Waterloo di Musumeci. Eppure il Presidente, senza fare una piega, è rimasto fermo sui suoi passi. Ha difeso il figlio politico Razza e risposto agli attacchi delle forze di opposizione. «La migliore risposta l’ha data questo ragazzo, Ruggero Razza. Questo ragazzo cresciuto nelle caserme nell’insegnamento del padre addestrato nell’Arma… cresciuto accanto a me e al quale voglio bene come fosse un figlio». E aggiunge «Potrebbe capitare a ciascuno di voi – parlando all’aula – Prudenza, serve prudenza».

Ma non si ferma qui. Come un fiume in piena continua il contrattacco rivolgendosi a Movimento 5 stelle e PD. Prestate attenzione: «divertitevi…divertitevi. Ho visto tanti sciacalli ballare sui leoni in difficoltà. Divertitevi… tanto i leoni restano leoni e gli sciacalli restano sciacalli». Cosa volesse dire resta per molti un mistero.

Non contento, conclude in bellezza sferrando il colpo finale al PD, ricordando una bizzarra vicenda che aveva interessato il suo predecessore Crocetta. «A voi ricordo il cerchio magico del senatore Beppe Lumia. Ricordo il presunto sbiancamento anale del presidente e l’indignazione di Rita Borsellino che se ne andò dalla giunta sbattendo la porta per ragioni di ordine etico e morale».

Insomma Musumeci non le manda a dire. Ma senza dubbio questa bagarre in aula ci ricorda che nessuno dei nostri rappresentanti può dirsi santo. Questo Cabaret e Varietà ci conferma ancora una volta che in quei palazzi, i leoni sono molto pochi – potremmo dire rari. Di sciacalli invece ce n’è fin troppi. Sciacalli che non ballano sui leoni ma sulla pelle dei siciliani.

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