Il Campanile del Duomo di Messina. La parte mediana
Per la rubrica Linguaggi e memorie pubblichiamo a una serie di approfondimenti che si propongono di riscoprire le storie, i linguaggi, le tradizioni dei nostri territori. Abbiamo iniziato il nostro percorso alla scoperta delle particolarità dell’antico Campanile del Duomo di Messina, ricostruito nel 1930 su iniziativa dell’Arcivescovo Monsignor Angelo Paino dopo il terremoto del 1908.
La scorsa domenica abbiamo riscoperto la parte alta del Campanile. Oggi ci concentreremo sulla parte mediana che reca in sé i segni della cultura, delle conoscenze astronomiche raffinatissime e della memoria delle tradizioni di cui la città di Messina è ricca.
Se l’ultima volta ci eravamo lasciati sui colpi di Dina e Clarenza che risvegliano la città a combattere, vediamo oggi come nel quadrante immediatamente successivo a essere protagonista è ancora la tradizione – stavolta pienamente culturale/religiosa – della città.
Sul lato destro del Campanile troviamo cadenzate con precisione meticolosa le fasi della luna e i movimenti dei pianeti.
La luna (1,20 metri di diametro) è in parte nera, in parte dorata e si muove in maniera perfettamente sincronizzata con le fasi lunari, compiendo un giro di rotazione attorno a se stessa della durata esatta di 29 giorni, 12 ore, 44 minuti e 3 secondi.
I movimenti dei pianeti sono invece scanditi dal planetario sottostante che riproduce il sistema solare. Anche qui il movimento degli astri attorno al sole è in assoluta sincronia con quello reale e la distanza che separa i pianeti è mantenuta rigidamente proporzionale a quella reale.
È sul quadrante sinistro che vediamo comparire la Madonna della Lettera, patrona della città di Messina.
La tradizione vuole che San Paolo durante le sue peregrinazioni sia giunto a Messina per diffondere il cristianesimo e abbia qui trovato una popolazione molto disponibile ad ascoltare il suo messaggio. Nel 42 d.C. quando l’apostolo si disponeva a tornare in Palestina, alcuni fedeli messinesi chiesero di poterlo seguire per conoscere la Madonna e consegnarle una lettera loro affidata dall’intera comunità di devoti della città per dichiararle fede e chiederle protezione.
La Madonna rispose alla missiva con una lettera in ebraico, la cui chiusura, in latino, è ancora oggi scritta alla base della stele della Madonnina nel braccio estremo del porto di Messina, uno dei simboli più famosi della città: “Vos et ipsam Civitatem benedicimus” (Benediciamo voi e la vostra città).
Gli automi del campanile ricordano al popolo messinese quest’antica tradizione che da secoli caratterizza la vita della città, come dimostrano i festeggiamenti che si tengono il 3 giugno di ogni anno.
Poco dopo Mezzogiorno, ogni giorno, un angelo porta la lettera alla Madonna che attende seduta su un trono e con la mano destra alzata, pronta alla benedizione. Effettuata la consegna, l’angelo si muove ruotando attorno alla Vergine e lasciando spazio agli altri personaggi. San Paolo e gli ambasciatori messinesi che seguono l’angelo si inchinano uno a uno davanti alla Madonna.
Il quadrante sottostante scandisce il tempo liturgico attraverso la rappresentazione di scene bibliche che mutano periodicamente: da Natale all’Epifania assistiamo all’Adorazione dei Pastori, dall’Epifania a Pasqua all’Adorazione dei Magi, dalla Pasqua alla Pentecoste alla Resurrezione di Cristo e dalla Pentecoste a Natale alla Discesa dello Spirito Santo.
In questo periodo, possiamo dunque ammirare la Discesa dello Spirito Santo. La Madonna e i Dodici apostoli attendono nel cenacolo. Gli automi sono disposti in maniera tale da essere tutti visibili: quattro in alto e due gruppi di tre ai lati del centro del quadrante, Maria, San Pietro e San Giovanni. Quando il quadrante inizia il suo movimento (prima della Madonna della Lettera, dopo l’erezione totale della Chiesa di Montaldo), vediamo una colomba volare sopra il gruppo e delle fiammelle, rappresentanti lo Spirito Santo, comparire sul capo dei tredici personaggi.
Maria alza allora entrambe le braccia in segno di ringraziamento ed esultanza.
Il campanile di Messina, con le sue rappresentazioni del tempo astrale e liturgico, rievoca le antiche leggende e gli antichi usi del popolo messinese.
Ogni giorno, dunque, grazie all’Orologio, a Messina risuona la tradizione della Madonna della Lettera