Catania: domani sit-in contro l’inceneritore dei Leonardi

Catania: domani sit-in contro l’inceneritore dei Leonardi
Il 3 luglio a Catania si terrà la manifestazione indetta dal coordinamento No discarica Armicci – Lentini e dalla Rete dei comitati territoriali contro il progetto di costruzione di un inceneritore in territorio catanese.

Il coordinamento No discarica Armicci – Lentini e la Rete dei comitati territoriali da anni si schierano contro l’attuale modello di sviluppo che produce inquinamento, miseria e morte nei territori. Questo venerdì saranno in piazza contro il progetto presentato dalla Sicula trasporti dei Leonardi, gli stessi che negli ultimi mesi sono stati al centro di scandali legati all’arresto dei due fratelli per associazione a delinquere finalizzata a traffico illecito di rifiuti.

 

Il comunicato del coordinamento No discarica Armicci

No all’inceneritore della SICULA TRASPORTI dei Leonardi
No a tutti gli impianti inquinanti!

La Sicula Trasporti dei Leonardi ha presentato un progetto per la costruzione di un inceneritore (chiamato termovalorizzatore per gassificazione) in contrada Coda Volpe, territorio di Catania. Il Comune di Catania ha già dato il suo benestare. La stessa Sicula Trasporti ha presentato il progetto di raddoppio della discarica di Grotte San Giorgio-Bonvicino (portando la capacità di abbancamento dei rifiuti a quasi 9 milioni di metri cubi).

La mancanza di un Piano dei rifiuti regionale, la politica del muoversi per emergenze, gli estesi livelli di corruzione, la colpevole mancanza di politiche di incentivazione e sensibilizzazione alla raccolta differenziata, la mancanza di adeguati centri di compostaggio, l’insignificante realizzazione di piattaforme cittadine di recupero e di impianti di riciclo, rappresentano nell’insieme le condizioni che permettono agli affaristi dei rifiuti e dell’energia di presentare progetti in netta contraddizione con i principi del rispetto dell’ambiente e della salute.

Ormai tutto si muove nel segno dell’emergenza. Non è un caso che Musumeci abbia chiesto e ottenuto il via libera all’ARS per l’affidamento di poteri speciali che – nell’emergenza – gli permettono di nominare commissari e di procedere in deroga alle leggi regionali.

L’emergenza è divenuta il sistema di governo politico dei territori. A beneficiarne sono le lobby dei rifiuti e dell’energia che oggi rappresentano l’economia che tira e che “attira” il ceto politico e burocratico nell’irresponsabile, sistematica pratica di distruzione dei nostri territori. Si tratta di un potere reale, forte, un potere criminogeno, capace di far sciogliere Consigli Comunali avversi alle loro politiche, di controllare i flussi dei finanziamenti, di condizionare le istituzioni preposte al controllo, di farsi centro delle decisioni politiche, di promuovere campagne comunicative per l’addomesticamento dell’opinione pubblica.

«Non si può dire sempre di NO» – ripetono i governanti; «Ma se diciamo NO, poi i rifiuti dove li buttiamo?» è la domanda truffaldina e ricattatoria di molti amministratori indolenti, costantemente genuflessi dinanzi agli affaristi dei rifiuti e al ceto politico che – colposamente o premeditatamente – non riesce o non vuole procedere alla costruzione degli strumenti di un ciclo virtuoso dei rifiuti e dell’energia.

Le soluzioni di buon senso ci sono e ci sono le tecnologie appropriate che permetterebbero una gestione congeniale dell’intero ciclo dei rifiuti e dell’energia; ma sono soluzioni che vanno contro gli interessi degli speculatori, della “cultura” del profitto a ogni costo.

Opporsi a questo sistema, costruire le alternative, riprendersi il diritto alla decisione è ormai una questione di legittima difesa, una questione di sopravvivenza. I territori sono beni comuni, non la risorsa da sfruttare per il profitto di pochi faccendieri e dei loro protettori.

Continueremo a dire NO all’inceneritore e a tutti gli impianti inquinanti. Diremo SI solamente alle politiche che mettono al centro gli interessi degli abitanti e dei loro territori.
La questione di fondo è e rimane il modello di sviluppo dominante di tipo estrattivo e predatorio: un modello di sviluppo basato sulla crescita illimitata del consumo di merci, di suolo, di acque, delle nostre vite; un modello di sviluppo che produce inquinamento, desertificazione e diffusione di malattie, come testimonia l’emergenza Covid-19.
Cambiare rotta è ormai indispensabile.

No all’inceneritore della Sicula Trasporti
No a tutti gli impianti inquinanti
Venerdì 3 luglio ore 17,30 Presidio di protesta
Presso il Comune di Catania
Colpevole di aver sempre dato parere positivo ai progetti di morte nel territorio

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