Il Comune di Palermo si prepara ad aumentare la Tari

Il Comune di Palermo si prepara ad aumentare la Tari
Per il 2021 e i due anni a seguire la Tari del Comune di Palermo dovrà coprire 9 miliardi in più all’anno. L’aumento della tassa per i cittadini si prospetta inevitabile.

In Consiglio Comunale è arrivata la delibera per la presa d’atto del Pef Tari 2020 – il Piano economico e finanziario per la gestione dei rifiuti urbani, sulla base del quale si calcola la tassa sull’immondizia. Il documento doveva essere approvato entro il 31 dicembre scorso, ma è ancora in fase di elaborazione perché le tariffe Tari, per via di una norma inserita nel Decreto Sostegni, potranno essere fissate a settembre.

 

26 miliardi di extra-costi

A pesare sul consuntivo ci sono i cosiddetti “extra-costi” per il trasporto e il conferimento dei rifiuti nelle discariche del catanese, resosi necessario a causa della saturazione della discarica di Bellolampo. L’unica soluzione individuata a livello regionale per il problema rifiuti di Palermo è stata la costruzione di una settima vasca nella discarica del palermitano. Ma questa, a discapito di quanto più volte annunciato, non sarà pronta prima del prossimo anno. Per questo, il costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per l’anno 2020 è salito a oltre 154 milioni. Il conguaglio tra i costi del 2020 e quelli determinati per il 2019, pari a 128 milioni, è di oltre 26 milioni.

Il Comune potrà saldare il conguaglio in tre annualità, coprendo 8 milioni e 831 mila euro ogni anno. Quota che comporta l’incremento degli obblighi di accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità di 3,7 milioni annui. Dentro la maggioranza di Orlando c’è già chi dice che non voterà un aumento della Tari. Eppure, la cosa sembra ormai inevitabile. A meno che non si voglia chiedere alla Rap di effettuare ulteriori tagli, la tassa sull’immondizia a partire dal 2021 aumenterà.

 

Uno schiaffo ai palermitani

 Alla situazione già critica delle discariche siciliane si è di recente aggiunto il problema della chiusura della discarica di Grotte San Giorgio, punto di conferimento anche per il palermitano. La Rap, data la mancata costruzione della settimana vasca di Bellolampo, sta già pianificando come spedire i rifiuti fuori regione. Una situazione veramente critica che crea nei cittadini non pochi malumori.

La pessima gestione regionale e le terribili condizioni in cui versa il nostro sistema rifiuti non hanno ancora convinto la Regione a muoversi concretamente per frenare la catastrofe. Non solo dagli scranni del governo non è mai stata fatta ammissione di colpa, ma recentemente il presidente Musumeci si è spinto a dichiarare di voler valutare l’ipotesitermovalorizzatori.

E mentre si paventa la costruzione di grandi impianti devastanti, giusto qualche mese fa la Regione si faceva scappare 21 milioni di euro per la costruzione e il potenziamento dei Centri comunali di raccolta rifiuti a Palermo.

È la visione complessiva a mancare: manca l’obbiettivo di un sistema di raccolta rifiuti virtuoso, che sia in sintonia con le esigenze dell’ambiente.

Nel frattempo, città come Palermo vivono mensilmente in emergenza rifiuti, con le strade piene di fetore e immondizia. Una situazione che crea nei cittadini non pochi disagi e malumori. L’aumento della Tari sarebbe solo la ciliegina su una torta di rifiuti.

La notizia arriva in piena crisi economica, sanitaria e sociale e non potrà far altro che accendere gli animi dei palermitani. Sulle cifre non c’è certezza, ma è chiaro che – a prescindere dall’entità – l’aumento che andrà a pesare sulle già magre casse delle famiglie non sarà ben gradito.

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