Corsica: occupato il Tribunale a difesa della lingua corsa
Questa mattina alcuni giovani militanti corsi hanno occupato il Tribunale Amministrativo di Bastia contro la decisione della giurisdizione di annullare alcuni articoli del Regolamento interno dell’Assemblea Corsa relativi alla lingua del popolo corso.
Lingua Corsa, Lingua Nostra
In queste ore, il Tribunale amministrativo di Bastia è occupato dai giovani militanti corsi. La scintilla che ha fatto scattare la protesta è relativa alla possibilità da parte dello Stato, di eliminare alcuni pezzi del Regolamento Interno dell’Assemblea Corsa riguardanti l’uso della Lingua Corsa. Attualmente, infatti, in tutta la Corsica – persino in Parlamento regionale – le lingue parlate sono la lingua corsa e quella francese. Solidarietà da parte di diverse forze della maggioranza e sindacati. Anche il sindacato dei lavoratori corsi si schiera a fianco dei giovani in lotta dichiarando che la difesa della lingua è un affare che riguarda tutti.
Mentre in Francia, gli scontri contro la riforma delle pensioni, mettono alle strette Macron; la Corsica si prepara ad un ulteriore battaglia contro gli abusi dello stato francese. Anche questa volta la difesa della propria storia e della lingua si fa prerogativa dei giovani corsi. Questo pomeriggio alle ore 18:00 si terrà, dunque, un presidio proprio di fronte al tribunale amministrativo di Bastia.
Il Comunicato
Ancora una volta, lo Stato cerca di imbavagliare chi vuole parlare la sua lingua. 50 anni fà, gli studenti prendevano schiaffi quando comunicavano in lingua corsa. 50 anni dopo, vogliamo impedire ai nostri eletti di scrivere, parlare e discutere, in lingua corsa. Ecco a che punto siamo oggi. Una decisione presa dal Tribunale Amministrativo di Bastia contro il regolamento interno dell’Assemblea che afferma: «L’Assemblea corsa e il consiglio esecutivo sono responsabili degli interessi materiali e morali del popolo corso (…) la lingua e i dibattiti dell’Assemblea della Corsica sono in corso e francese».
Il Prefetto Pascal Lelarge ha risposto con una richiesta davanti alla giurisdizione amministrativa. Riteniamo questo come un’offesa diretta contro il popolo corso e la sua lingua. La Francia gode di una giurisdizione linguistica unica al mondo. La lingua francese – secondo la Costituzione – è la sola lingua della Repubblica. Pochi sono i paesi che adoperano una politica linguistica così rigida. Il fatto di impedire alla popolazione di parlare la propria lingua, fa parte di una sincera volontà di distruggere usi e costumi per sostituirli con altri. L’atto del Prefetto Lelarge testimonia oggi, una volontà repressiva che ha più che un valore politico, uno scopo vendicativo. Tocca a ognuno di noi, prendere coscienza della situazione.
Quella di una lingua poco parlata ma legittimata dal popolo corso; una trascuratezza di questa lingua nelle strade, nei bar e nella vita di ogni giorno; Una legge appena adattata al bilinguismo; uno Stato troppo lontano dalla nostra realtà e dal nostro territorio; una vendetta che si consuma attraverso gli strumenti giuridici.
Oggi non possiamo accettare che lo stato francese si stupisca della nostra lingua e del nostro popolo. Noi gioventù corsa unita, saremo sempre i guardiani della nostra lingua.