Da tutta la Sicilia contro il Muos.
Migliaia di siciliani ieri pomeriggio, 31 marzo, hanno raggiunto Niscemi, in provincia di Caltanissetta, per ribadire nuovamente l’opposizione al Muos.
Da Ragusa e Siracusa, da Priolo e Augusta, da Caltanissetta, da Catania, da Messina e dalla Valle del Mela hanno raggiunto il concentramento di largo Mascione previsto alle ore 15.00 di ieri. In piazza c’erano giovani e meno giovani di Niscemi – che vivono ogni giorno la presenza del mega impianto di telecomunicazioni della Marina Militare Americana – ma anche comitati che in altre parti dell’isola portano avanti lotte contro la devastazione del territorio siciliano e che sostengono la lotta No Muos. Presente, infatti, alla manifestazione la Rete dei comitati territoriali siciliani che comprende comitati che lottano per la difesa del territorio come il comitato No inceneritore del Mela e il comitato contro la discarica di Armici, insieme in corteo.
Il corteo arriva con qualche giorno di anticipo rispetto all’udienza del 5 aprile che si terrà al tribunale di Caltagirone che dovrebbe dichiarare abusivo il Muos. C’è, infatti, la consapevolezza che l’attesa dell’udienza non può essere passiva e che il movimento ha il compito di esercitare pressione. Anche per questo ieri si è tornati in piazza a cinque anni da quella grande manifestazione che invase le strade della Sughereta e circondò la base militare degli Stati Uniti.
Adesso però sono altri gli attori che devono prendere posizioni contro il Muos. È il catanese Simone Di Stefano di Antudo, presente alla manifestazione di ieri, a dichiarare: «Al presidente della Regione Nello Musumeci, che nel corso della campagna elettorale ha assicurato un assoluto interesse alla salute di ogni cittadino, chiediamo che prenda parola sulla questione Muos, che materializzi la discontinuità, espressa a parole, con il precedente governo Crocetta». Sempre Di Stefano «Riguardo al termovalorizzatore ha espresso al governo centrale il proprio parere contrario. Sul Muos? Lascerà che questo angolo di Sicilia venga sottratto, come è adesso, alla sovranità siciliana? Perché, dato il suo silenzio, questa è la situazione attuale».
Oltre ad attendere l’udienza del 5 aprile aspettiamo, dunque, che il presidente della Regione si esprima e prenda posizione. Musumeci, da che parte stai?