La Lega contro la pesca siciliana: difendiamo la tonnara di Favignana
Sta avendo risalto nel dibattito pubblico, in queste ore, il tema del taglio alle quote tonno assegnate alla Sicilia per effetto del decreto n. 235 del 30/05/2019 promosso dal ministero delle politiche agricole a guida leghista, a modifica di quanto già assegnato in maniera indivisa per tutti i sistemi TRAP (tonnare fisse) presenti solo in Sicilia e Sardegna con il decreto del 17/04/2019.
Il provvedimento riduce ad appena 14,5 tonnellate, a fronte del minimo di 84 richiesto, la quota destinata all’unica tonnara fissa rimasta in Sicilia, quella di Favignana, che aveva appena ripreso la produzione dopo oltre dieci anni di chiusura anche grazie al contributo della Regione Siciliana, attribuendole, in pratica, il 50% della sola quantità incrementale, pari a 29,05 t per il 2019 che il ministero ha deciso di destinare ai sistemi TRAP.
Inevitabile la ripercussione sull’azienda che, con un comunicato di oggi, ha deciso di interrompere le attività di pesca ritenendola, a queste condizioni, economicamente non più sostenibile. Gravissimo l’effetto sui posti di lavoro: 40 posti diretti più quelli dell’indotto.
Le quote di pesca del tonno rosso del Mediterraneo vengono assegnate ad ogni Paese dall’ICCAT, la commissione internazionale che si occupa della conservazione del tonno; il criterio di ripartizione all’interno di ogni Paese viene poi definito da specifici provvedimenti nazionali. Tuttavia, il regolamento comunitario che disciplina la materia prevede che l’assegnazione di quote debba essere tale da rendere sostenibile, dal punto di vista economico-finanziario, l’attività di pesca della tonnara. Per questo, l’iniziativa leghista nel penalizzare la Sicilia si configura come una palese violazione di una norma dell’Unione Europea; cosa che ha sottolineato, stigmatizzando l’iniziativa governativa, l’Assessore regionale al ramo Edy Bandiera.
La Sicilia ad oggi, oltre all’ex tonnara Florio di Favignana, possiede 3 delle 12 tonnare con reti a circuizione (c.d. tonnare volanti) presenti in Italia e 26 su 30 delle imbarcazioni che effettuano la pesca tramite palangari.
La vicenda dimostra il totale disinteresse del partito nordista nei confronti dell’isola attraverso un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio l’economia di un territorio e conferma, ancora una volta, che la lega era e rimane un corpo estraneo alla realtà siciliana.