Fermiamo l’emigrazione dalla Sicilia. In centinaia a Palermo.
Questa mattina in centinaia da tutta la Sicilia hanno partecipato alla manifestazione organizzata dalla campagna “Si resti Arrinesci” per fermare l’emigrazione forzata.
La manifestazione è partita alle 9:30 da Piazza Verdi, a Palermo, ha attraversato le vie principali della città per raggiungere la cittadella universitaria di Viale delle Scienze.
Tantissima la partecipazione da parte di studenti e studentesse, comuni cittadini e associazioni. Ha aderito alla manifestazione il “Movimento delle valigie di cartone” di Padre Antonio Garau. Era presente in piazza l’arcivescovo Corrado Lorefice e i rappresentanti dei tanti Comuni siciliani che hanno aderito alla campagna. In testa al corteo uno striscione con scritto “Fermiamo l’emigrazione dalla Sicilia”.
Un corteo silenzioso. Nessuna bandiera riconducibile a partiti o sindacati. Solo bandiere della Sicilia che rappresentano la nostra Terra e le valigie di cartone, simbolo della drammatica condizione di emigrati vissuta da troppi siciliani e siciliane. Quello di oggi è stato il primo momento significativo di piazza che arriva a un mese dalla nascita della campagna “Si resti arrinesci”.
A questa giornata si arriva dopo un percorso fatto di numerosissimi incontri e assemblee in tutti i comuni che hanno aderito alla campagna e nelle principali università della Sicilia, Catania, Messina e Palermo. Tante altre iniziative sono in programma per le prossime settimane.
La tanta partecipazione è segno che la campagna cresce e risponde a una reale condizione vissuta dai siciliani e dalle siciliane. Il tema dell’emigrazione è sentito e riguarda tutti e tutte. La manifestazione di oggi lo ha dimostrato ampiamente.
“La giornata di oggi segna un importante passo nel percorso che si sta tracciando per il ribaltamento di questa pericolosa tendenza che strappa i siciliani e siciliane dalle proprie radici obbligandoli a cercar fuori una vita dignitosa. Le politiche sinora portate avanti non sono state in grado di garantire i diritti fondamentali ai cittadini, ma è giunto il momento di dire basta! Si resti arrinesci è l’urlo di chi vuol rimanere nella propria amata Sicilia e non vuol esser costretto a cercar altrove fortuna! I siciliani hanno deciso di alzare la testa e la giornata di oggi è solo l’inizio” – commenta così Ludovica Di Prima, giovane esponente della campagna “Si resti arrinesci”.
La campagna nasce per fermare un fenomeno, quello dell’emigrazione, che riguarda numerosissime persone, forse, ogni famiglia siciliana. I numeri parlano di un fenomeno drammatico. Nonostante questo, il tema è stato taciuto per troppo tempo, soprattutto da chi governa l’Isola.
“I politici siciliani non sembrano mostrare interesse nei confronti di questa emergenza. Spesso fanno finta di non vedere. Altre volte spendono qualche parola che si perde, però, tra le tante chiacchiere. Nella maggior parte dei casi sono troppo indaffarati a eseguire ordini che arrivano dai loro segretari di partito, dalle sedi romane, da luoghi in cui non si ha la minima idea di cosa voglia dire nascere e crescere in Sicilia.” – così si legge nell’appello della campagna.
Senza dubbio questo movimento rappresenta la rivalsa dei siciliani e delle siciliane. La presa di coscienza che non basta votare ogni 5 anni per cambiare le sorti della nostra Terra, ma che bisogna partire da noi stessi, dalla Sicilia. Invertire la rotta – questo è l’obiettivo. Perché, usando le parole spese da Salvo Piparo in sostegno alla campagna, se in Sicilia va tutto al contrario, l’unica cosa che dovremmo provare a fare è quella di mettere la nostra Isola sottosopra. Le cose devono cambiare e la manifestazione di oggi dimostra che stanno già cambiando.