Fiaccolata a Giarre: basta vittime, vogliamo l’Ospedale!
Ieri, 28 Gennaio, Giarre si è illuminata di centinaia di fiaccole in ricordo di Luigi Magaraci, presumibile vittima – l’ennesima – della chiusura del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Sant’Isidoro.
Alla giovane età di 44 anni, la vita di Luigi si è spenta a causa di un infarto equivocato per un dolore intestinale.
L’errore, commesso nel presidio territoriale di emergenza, unica struttura di assistenza sanitaria per le urgenze, nel comprensorio giarrese, ha fatto scattare una denuncia e un’inchiesta della procura.
Il comitato cittadino giarrese “Rivogliamo l’Ospedale”, impegnato nella difesa dell’Ospedale di Giarre, nonchè nella riapertura del Pronto Soccorso, ha organizzato una fiaccolata silenziosa.
In corteo anche i familiari delle altre vittime in situazioni di emergenza, da quando il Pronto soccorso è chiuso.
Frattanto, l’azienda provinciale sanitaria ha pubblicato in questi giorni la delibera con la quale ha stanziato la somma di 610 mila euro per l’esecuzione della prima tranche che prevede la realizzazione dei locali ove verranno allocate le attività operative per la gestione dei codici “giallo, verde e rosso” e servizi connessi e, a seguire, il completamento del pronto soccorso con tutte le strutture e gli ambienti previsti dalla normativa in materia.
E nella previsione dell’imminente inizio dei lavori, in settimana, prenderanno il via i cantieri di adeguamento di alcuni locali, al piano terra, del vecchio sanatorio di viale Don Minzoni in cui verrà trasferita la struttura del Presidio Territoriale d’Emergenza.
E tutto questo al costo di 16 storie tragiche: quella di Luigi M era infatti la 16 esima morte, addebitabile alla chiusura del Pronto soccorso.
La chiusura degli ospedali, i tagli ai finanziamenti, le attese estenuanti e, soprattutto, l’assenza di medici specialisti nelle strutture, sono problematiche reali che riguardano il sistema sanitario della nostra Isola, problematiche urgenti per chi ha il diritto di usufruirne.
Il totale abbandono delle Istituzioni non può più essere pagato con la vita di altri cittadini.