Fiaccolata irrompe nella movida palermitana.《Fermiamo l’emigrazione giovanile》

Fiaccolata irrompe nella movida palermitana.《Fermiamo l’emigrazione giovanile》

Stanotte alle 24:00 si è tenuta una fiaccolata presso il Teatro Massimo di Palermo, organizzata dal Movimento delle Valigie di Cartone per fermare l’emigrazione dei giovani siciliani. Il movimento, nato all’interno della parrocchia San Paolo Apostolo e ispirato da Padre Antonio Garau, prende come simbolo la valigia di cartone perché rappresenta, nel bene o nel male, il fenomeno dell’emigrazione giovanile di meridionali e in particolar modo di siciliani verso il Nord Italia e l’estero. Centinaia persone hanno aderito alla protesta accendendo una candela e sfilando attorno al Teatro Massimo, luogo chiave della movida palermitana. Il posto e l’ora, infatti, sono stati scelti da Padre Antonio Garau proprio per fare qualcosa che coinvolgesse direttamente i giovani palermitani che, in maniera diretta o indiretta, sono o saranno interessati da questo fenomeno che da decenni ormai coinvolge tutti. 《Non vado via, amo la mia terra, voglio lavorare qui》 questo è lo slogan lanciato da padre Garau.
Nei mesi scorsi altre due manifestazioni sono state organizzate in luoghi diversi della città di Palermo e hanno coinvolto centinaia di persone. L’ultima si è tenuta l’1 giugno a piazza Politeama.

I partecipanti dopo la marcia si sono disposti al centro della piazza formando un cerchio illuminato dalle candele. Un’azione simbolica diretta ai politici siciliani che, secondo padre Garau, fanno ancora poco per costruire possibilità di lavoro in Sicilia e permettere ai giovani di restare. Il messaggio lanciato è diretto anche proprio ai giovani che devono farsi protagonisti di questa lotta perché riguarda direttamente loro. Dice ,infatti, 《Nessuno ha il diritto di mandare via i nostri giovani, di distruggere i loro sogni dopo il diploma e dopo la laurea. Non è giusto. Basta. Vogliamo che i nostri giovani lavorino nella nostra terra. Io posso solo fare la pulce nell’orecchio dei politici, ma sono i giovani che possono e devono cambiare le cose》. Un invito quindi a non andare via, un invito a restare e lottare.
Il prossimo appuntamento sarà il 10 agosto alle 19:00 in piazza a Mondello.

 

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