Granita siciliana: storia di una tradizione secolare

Granita siciliana: storia di una tradizione secolare
La granita siciliana non è una semplice pietanza. Il suo sapore accompagna ogni siciliano fin da bambino. Per ognuno di noi è ricordo, evocazione, identità e memoria. Chiunque ricorda dove ha mangiato quella più buona o attende ogni anno l’inizio della stagione per andare nel bar preferito. Si mangia a colazione, a pranzo o dopo una lunga e calda giornata di mare.

 

Le sagre della granita in Sicilia

Alla granita sono dedicati diversi Festival in giro per la Sicilia.
Il più conosciuto è ad Acireale con  ‘A Nivarata, che prende vita lungo le vie del centro della città. Un momento ricco di storia, di eredità culturali, architettoniche, naturalistiche e gastronomiche. Poi c’è Pedara (CT), dove tantissimi sono i gusti che si possono assaporare alla Sagra della granita artigianale siciliana e Gioiosa Marea (ME) che quest’anno festeggia la VIII edizione della Sagra della Granita. Qui, piazza Mercato ospita stand espositivi in cui bar e pasticcerie locali fanno degustare le granite realizzate in modo rigorosamente artigianale.

La storia

La granita siciliana non ha rivali. Ma qual è la sua storia?

Secondo molti l’origine della granita è da attribuire al territorio messinese al tempo della dominazione araba. Gli arabi portarono con sé la ricetta dello sherbet, bevanda ghiacciata aromatizzata. La natalità è attribuita alla zona messinese perché proprio qui veniva praticato il mestiere dei cosiddetti «nivaroli», uomini che d’inverno si occupavano di raccogliere la neve sull’Etna, sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi e la conservavano poi nelle «neviere», preservandola dal calore estivo.
In alcuni monti, è ancora possibile scorgere le buche usate dai nivaroli per la conservazione del ghiaccio, rifinite con mattoni o pietre.
Il ghiaccio veniva infine grattato e condito con il succo di limone, ottenendo, la cosiddetta «rattata».

È solo nel corso del XVI che la neve comincia a essere usata con il sale marino come refrigerante. Nasce così il pozzetto, un tino costruito in legno con all’interno un secchiello in zinco che viene girato agevolmente grazie a una manovella.

Un simbolo della Sicilia

Ma la storia della granita va molto lontano nel tempo. Già un’antica leggenda narrava di Oxiria, giovane principessa fenicia, approdata in Sicilia alla ricerca del suo amato. La storia racconta del tempo trascorso tra preoccupazioni, incertezze e la paura di veder sfiorire la propria bellezza. E qual era l’unico rimedio per la principessa? Ovviamente una miscela a base di neve dell’Etna e succosi frutti.

Ancora oggi la granita è un momento di socialità importante ed è anche simbolo della nostra terra. Una tradizione che si mantiene di generazione in generazione.

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