Impianto Biogas di contrada Bellamagna: il Tar sospende avvio dei lavori

Impianto Biogas di contrada Bellamagna: il Tar sospende avvio dei lavori

Dopo la manifestazione del 7 febbraio contro la realizzazione dell’impianto di Biogas in contrada Zimmardo Bellamagna, dal Tar è arrivata la sospensione dell’avvio dei lavori. Così è stato deciso durante l’udienza del 12 febbraio e la decisione è stata rimandata a quando si terrà l’udienza di merito, il prossimo ottobre.

Di seguito riportiamo il comunicato della Rete dei Comitati Territoriali Siciliani, di cui fa parte il CSPA di Pozzallo, che da vicino sta seguendo la questione.

 

IL TAR RIMANDA A OTTOBRE E LA RETE ESPRIME SODDISFAZIONE
Durante l’udienza di ieri 12 febbraio innanzi al TAR è stata concordata fra le parti una sorta di “sospensione” in merito alla controversa questione sul digestore di contrada Bellamagna. Si apprende, infatti, che vi è stata una rinuncia alla udienza cautelare da parte dei ricorrenti (l’Impresa) ed un rinvio della trattazione direttamente all’udienza di merito. Udienza che è stata anticipata al mese di ottobre 2020, anziché nel febbraio 2021. Nel frattempo dovrebbe vigere un “patto fra gentiluomini”, come sarebbe stato definito l’accordo fra i due sindaci di Modica e Pozzallo e l’Impresa sottoscritto innanzi al sovrintendente di Ragusa, secondo il quale accordo i lavori per l’impianto dovrebbero rimandarsi agli esiti dell’udienza di ottobre.

Ricordiamo che sono stati gli abitanti delle contrade prossime all’impianto a riunirsi in consorzio e a promuovere il giudizio innanzi al Tribunale Amministrativo. In attesa della pronuncia definitiva, sembra lecito dedurre che ci siano aspetti quantomeno ombrosi nella procedura sottesa alla concessione autorizzativa rilasciata dal comune di Modica. Peraltro, su un’area lontanissima dalla città della Contea e, invece, a ridosso del centro abitato di Pozzallo.

L’intero procedimento costituisce un tassello che si aggiunge alle tesi propugnate dalla Rete dei Comitati Territoriali. La Rete, nel documento approvato nel corso dell’assemblea tenutasi a Paternò il 19 gennaio scorso, ha sostenuto con forza la necessità di coinvolgere nei processi decisionali le comunità destinate a subire gli effetti degli impianti industriali, indipendentemente dai confini amministrativi.

 

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