Indipendentisti in piazza. Onore al comandante Canepa!
Sono passati 75 anni dalla strage in cui perse la vita il comandante dell’EVIS Antonio Canepa. Centinaia di Siciliani si sono ritrovati oggi in Piazza Verdi, a Palermo, per ricordare e onorare gli indipendentisti caduti nella guerra contro lo Stato Italiano per la liberazione della Sicilia.
I siciliani in piazza
Il 17 Giugno ricorre l’anniversario della Strage di Murazzu Ruttu, in cui persero la vita Antonio Canepa, comandante dell’EVIS, e due giovani militanti indipendentisti, Carmelo Rosano e Giuseppe Lo Giudice. Per ricordare questa importante data della storia siciliana, si è tenuto oggi un presidio in Piazza Verdi, a Palermo. Circa duecento persone – tra cui tanti giovanissimi – si sono riuniti nel cuore del capoluogo siciliano per commemorare il comandante Canepa. Alcune bandiere dell’EVIS hanno sventolato in piazza accanto a quelle del Vespro, mentre uno striscione posto al centro della scena recitava: la Sicilia ai siciliani. Una frase che riassume perfettamente il programma politico e ideologico del comandante e dei compagni indipendentisti. Una frase con cui oggi si è voluto rilanciare il messaggio di libertà del rivoluzionario siciliano.
Compagno Canepa
Molti siciliani non conoscono la figura e la storia di Antonio Canepa. Creatore e comandante dell’EVIS, Canepa non rinnegò mai il suo essere comunista e antifascista. Militante partigiano, creò battaglioni di volontari siciliani pronti ad arruolarsi per combattere il fascismo, al comando di ufficiali siciliani e sotto la bandiera siciliana. In poco tempo diversi giovani, universitari e non, scelsero di entrare nell’Esercito indipendentista: erano loro i soldati scelti che avrebbero dovuto liberare la Sicilia, giovani accompagnati da un unico ideale.
Canepa venne ucciso, senza troppi complimenti, perché si oppose ai disegni previsti dallo Stato italiano. La sua uccisione si aggiunse alle innumerevoli uccisioni, agli arresti e alle torture con cui lo Stato italiano cercò di mettere fine all’avanzata degli indipendentisti. Un delitto di Stato necessario, perché l’Italia non poteva permettersi di perdere una risorsa così strategica come la Sicilia.
La Sicilia ai siciliani
Antonio Canepa è ancora oggi il simbolo di una Sicilia che aspira alla libertà e all’indipendenza. Il simbolo della rabbia di chi non vuole essere suddito di qualche governatore che abusa del proprio potere per mantenere l’ordine sociale ed economico costituito.
In questi ultimi anni di crisi economica e sociale, il bisogno di sottrarsi dalle dipendenze dello Stato italiano si è intensificato, soprattutto tra quei giovani che intendono costruire nell’isola il proprio futuro. Questa manifestazione ha voluto essere un appello al risveglio, per tutti coloro che ancora non hanno aperto gli occhi. Non una semplice commemorazione, ma un momento di rilancio per una nuova stagione di lotta contro l’oppressione dello Stato sui nostri territori, e la loro sempre più affermata colonizzazione.
Onore al comandante Canepa che ha perso la propria vita lottando contro ogni forma di tirannide e di sfruttamento. Oggi rilanciamo il suo progetto: quello di vedere una Sicilia pacifica, laboriosa, ricca, felice, senza tiranni e senza sfruttatori.
Antudo!