Interdizione al presidente Catalano: «non un passo indietro: indipendenza»
Interdizione dalla carica – per un anno e mezzo – al Presidente de la Generalitat, Quim Torra. La condanna inflitta dalla Corte Suprema ha scatenato le proteste dei Catalani che in migliaia sono tornati in piazza
Interdizione dalla carica per un anno e mezzo al Presidente de la Generalitat, Quim Torra. Il reato è di disobbedienza: durante il periodo elettorale dell’anno scorso il presidente ha disobbedito al Comitato Elettorale Centrale (Jec) non rimuovendo lo striscione e i nastri gialli, simbolo di vicinanza agli indipendentisti arrestati, dal Palau de la Generalitat. Torra è stato inoltre sottoposto a una multa pari a 30.000 euro.
Le piazze e le azioni
I vari gruppi indipendentisti catalani hanno subito annunciato manifestazioni per il pomeriggio, momento in cui nelle piazze si sono riversate migliaia e migliaia di persone.
La manifestazione principale è stata quella di Plaza Sant Jaume a Barcellona, dove si trova il Palazzo della Generalitat. Da qui il presidente è uscito con uno striscione che recitava “Llibertat presos polítics i exiliats” (libertà per i presi politici e esiliati), lo stesso che ha causato la condanna.
Una delle azioni più significative della giornata è stata quella organizzata dai Comités de Defensa de la República (CDR). Riunitisi tutti mascherati, hanno sfilato in corteo dai Jardinets de Gràcia fino al parque de la Ciutadella, passando per le strade centrali di Barcellona. Qui si sono fermati di fronte ai cancelli della Delegeación del Gobierno, di fronte a un cordone di polizia. A questo punto i manifestanti hanno lanciato teste di maiale contro di loro.
Dopodiché, determinati a dirigersi verso le porte del Parlamento, hanno rotto il lucchetto di uno degli accessi al parco della Ciutatella. Arrivati alla porta della Camara catalana hanno lanciato pietre contro la polizia. A plaza Urquinaona alcuni manifestanti hanno incendiato bidoni.
La repressione dello stato Spagnolo e la risposta del popolo catalano
In totale la polizia ha arrestato sei persone per disturbi: due di fronte alla Delegación del Gobierno, uno nei Jardinets, altri due vicino la Ronda Sant Pere e un altro a piazza Catalunya. Confermando il carattere repressivo del governo spagnolo.
A Girona più di 1.500 persone hanno partecipato alle proteste. Qui i CDR hanno lanciato sacchi di spazzatura contro la Subdelegación del Gobierno e hanno bruciato una bandiera spagnola. Tantissime persone si sono riunite anche a Lleida, Terragona e altre città catalane.
Non un passo indietro: indipendenza
Questa giornata ci consegna un messaggio importante: la Catalogna risponde colpo su colpo alla repressione dello Stato spagnolo.
A distanza di 3 anni dall’indimenticabile 1 ottobre il popolo catalano continua a tuonare con forza e determinazione. Come recita uno degli striscioni che hanno caratterizzato questa giornata 《ni un pas enrere: indipendencia》(non una passo indietro: INDIPENDENZA).